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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Medie mobili (trading)

 Nel trading, la  medie mobili  rappresentano la media dei prezzi di chiusura di uno strumento finanziario durante un periodo di tempo specificato (in giorni). Ogni punto della curva rappresenta la media dei prezzi negli ultimi 200, 100, 50 giorni e cosi via. Le  medie mobili  sono utilizzate per ammorbidire le oscillazioni del prezzo, dando una visione più chiara del trend che si è formato. Si possono utilizzare  medie mobili  di lungo periodo, la più comune è 200 giorni, per avere trade di "lungo" periodo e  medie mobili  di breve periodo (50 giorni), per avere un trend di prezzo più recente. Ti potrebbe interessare anche: Golden cross (trading) Death cross (trading)

Death cross (trading)

  Nel trading, il  death cross  si verifica quando una media mobile di breve periodo (es. 50 giorni) attraversa una media mobile di lungo periodo (es. 200 giorni),  dall'alto verso il basso. Il  death cross  è considerato un indicatore tecnico negativo e il prezzo dovrebbe continuare a scendere. Ti potrebbe interessare anche: Golden cross (trading)

Shortare (trading)

 Nel trading, shortare  consiste nel trarre profitto dal calo del prezzo di un determinato strumento finanziario. Lo  shortare  può essere implementato con lo short selling, prendendo a prestito un titolo che non si possiede, per poi riacquistarlo ad un prezzo inferiore e restituirlo o, in alternativa,  utilizzando i derivati. In linea generale, quando si ha una posizione  short , la perdita potenziale è illimitata, in quanto il prezzo dello strumento può teoricamente salire all'infinito, mentre il profitto massimo che ci si può aspettare è pari al valore investito, in quanto il prezzo del titolo non può essere negativo. Un trader decide di  shortare  per due motivi principali: per pura speculazione o con l'obiettivo di coprire un rischio al quale è esposto. Se si vuole trarre profitto da uno scenario particolarmente negativo, l'investitore può decidere di  shortare  senza detenere un titolo correlato in portafoglio. In questo modo la posizione  short  genera profitto nel c

Golden cross (trading)

  Nel trading, il  golden cross  si verifica quando una media mobile di breve periodo (es. 50 giorni) attraversa una media mobile di lungo periodo (es. 200 giorni), dal basso verso l'alto. Il  golden cross  è considerato un indicatore tecnico positivo, con il prezzo che dovrebbe continuare a salire. Ti potrebbe interessare anche: Death cross (trading) Medie mobili (trading)

Long-short trading

  Il  long-short trading  permette di trarre profitto dal rialzo e dal ribasso dei prezzi in modo non correlato al mercato. Il  long-short trading  su molteplici titoli, strumenti e classi di attivo, amplia le opportunità di profitto riducendo il rischio complessivo di portafoglio. Ti potrebbe interessare anche: Posizioni short e long Shortare (trading)

Leva x1

 Una  leva x1  significa che il valore nominale della posizione è x1 il margine depositato, ovvero il valore nominale è equivalente al margine depositato. Una  leva x1  è equivalente ad un investimento senza leva, in quanto, ad esempio, un valore nominale pari a €1.000 è equivalente al deposito di €1.000 x 1.

Leva 1:1

 Una leva 1:1 significa che il margine depositato è pari al 100% del valore nominale della posizione. Una leva 1:1 è equivalente ad un investimento senza leva, in quanto, ad esempio, un deposito di €1.000 rappresenta un valore nozionale pari a €1.000. Ti potrebbe interessare anche: Leva 1:10 Leva 1:30

CFD senza leva

 I CFD senza leva sono contratti per differenza che danno un'esposizione al sottostante senza l'utilizzo di leva finanziaria. Nei CFD senza leva , il valore nominale della posizione sarà equivalente al valore investito nello strumento. Ti potrebbe interessare anche: Leva finanziaria (CFD) Leva 1:1

Leva finanziaria (CFD)

  Nei CFD, la leva finanziaria si crea in quanto per acquistare o vendere un CFD bisogna depositare solo un margine a garanzia, che rappresenta una piccola percentuale del valore nozionale della posizione. Qualora il valore della posizione scenda al di sotto del margine di garanzia, il margine a garanzia dovrà essere reintegrato con altro denaro. Qualora il margine a garanzia non venisse integrato, la posizione viene liquidata. Per  questo motivo con i CFD è possibile avere perdite superiori al capitale investito.

Margine richiesto (trading)

Nel trading, il  margine richiesto  è il denaro richiesto dal broker per aprire la posizione con leva. Il  margine richiesto  è dunque necessario per operare con leva prendendo a prestito dal proprio broker. Il  margine richiesto  è quindi la parte finanziata con i propri capitali e rappresenta l'equity della posizione. In aggiunta al  margine richiesto  per aprire la posizione, è previsto anche un margine di mantenimento sotto il quale non bisogna scendere per mantenere aperta la posizione.

CFD (trading)

 Nel trading, i  CFD (Contract For Difference)  sono contratti derivati dove il venditore del  CFD  paga al compratore la differenza di prezzo dell'attivo sottostante al  CFD  quando è aperta la posizione e il prezzo del sottostante del  CFD  al momento in cui cui la posizione è chiusa. Per questo motivo i  CFD  si chiamano contratti per differenza. Se il valore del sottostante al momento della chiusura del contratto è aumentato, il venditore del  CFD  pagherà al differenza al compratore, con quest'ultimo che quindi avrà un profitto. Al contrario, se il prezzo del sottostante il  CFD  è calato, il compratore pagherà la differenza la venditore del CFD, che avrà un profitto. Quindi il compratore di  CFD  ha una posizione lunga sull'attivo sottostante, in quanto trae un profitto dall'aumento del prezzo del sottostante mentre il venditore del  CFD  ha una posizione corta sul sottostante, in quanto trae un profitto dal calo del valore del sottostante. Come altri derivati, i 

Margin call (trading)

 Nel trading, la  margin call  è il procedimento con  il quale il broker chiede al trader di reintegrare il margine depositato qualora  questo scenda sotto il margine di mantenimento. A seguito della  margin call , il trader deve reintegrare il margine per mantenere aperta la posizione . Qualora il trader non sia in grado di reintegrare il margine, la posizione verrà liquidata. Ti potrebbe interessare anche: Margine richiesto (trading)

Bolla azionaria

   Una  bolla azionaria  è un sostenuto aumento di prezzo che   nasce da sentimenti fortemente positivi nei confronti di una o più azioni. Una  bolla  azionaria  viene accompagnata da un'apparente irrazionalità di massa, che fa divergere di molto il prezzo dal suo valore intrinseco. In una  bolla  azionaria , la continua crescita di prezzo è alimentata dalle aspettative degli investitori di ulteriori rialzi. La  bolla  azionaria  continua a crescere fino a quando eventi, apparentemente  insignificanti, fanno diminuire l'ottimismo degli investitori. La crescita di prezzo dovuta alla  bolla  azionaria  inizia a rallentare fino a fermarsi. Gli eventi negativi iniziano a moltiplicarsi e gli investitori iniziano a vendere. Il prezzo inizia a calare, e tutti coloro che hanno comprato l'attivo "a leva" iniziano a liquidare le posizioni per far fronte alle margin call dei propri broker. La discesa diventa troppo dolorosa da sopportare e gli investitori decidono di liquida

Bolla finanziaria

  Una  bolla finanziaria  è un sostenuto aumento di prezzo che   nasce da sentimenti fortemente positivi nei confronti di un determinato attivo finanziario. Una  bolla  finanziaria  viene accompagnata da un'apparente irrazionalità di massa, che fa divergere di molto il prezzo dal suo valore intrinseco. In una  bolla  finanziaria , la continua crescita di prezzo è alimentata dalle aspettative degli investitori di ulteriori rialzi. La  bolla  finanziaria  continua a crescere fino a quando eventi, apparentemente  insignificanti, fanno diminuire l'ottimismo degli investitori. La crescita di prezzo dovuta alla  bolla  finanziaria  inizia a rallentare fino a fermarsi. Gli eventi negativi iniziano a moltiplicarsi e gli investitori iniziano a vendere. Il prezzo inizia a calare, e tutti coloro che hanno comprato l'attivo "a leva" iniziano a liquidare le posizioni per far fronte alle margin call dei propri broker. La discesa diventa troppo dolorosa da sopportare e gli inves

Bolla (mercati finanziari)

 Nei mercati finanziari, una  bolla  è un sostenuto aumento di prezzo che   nasce da sentimenti fortemente positivi nei confronti di un determinato attivo finanziario. Una  bolla  viene accompagnata da un'apparente irrazionalità di massa, che fa divergere di molto il prezzo dal suo valore intrinseco. In una bolla , la continua crescita di prezzo è alimentata dalle aspettative degli investitori di ulteriori rialzi. La  bolla continua a crescere fino a quando eventi, apparentemente  insignificanti, fanno diminuire l'ottimismo degli investitori. La crescita di prezzo dovuta alla  bolla  inizia a rallentare fino a fermarsi. Gli eventi negativi iniziano a moltiplicarsi e gli investitori iniziano a vendere. Il prezzo inizia a calare, e tutti coloro che hanno comprato l'attivo "a leva" iniziano a liquidare le posizioni per far fronte alle margin call dei propri broker. La discesa diventa troppo dolorosa da sopportare e gli investitori decidono di liquidare la propria pos

ROD (economia aziendale)

  In economia aziendale, il  ROD (Return On Debt)  è il rapporto tra oneri finanziari e debiti a breve, medio e lungo termine contratti dall'azienda, e rappresenta la remunerazione richiesta dai prestatori di capitale di debito. Il  ROD  prevede al numeratore gli oneri finanziari del periodo e al denominatore la media dei debiti finanziari nel periodo. Il  ROD  è in funzione sia della curva dei tassi di interesse che del rischio di credito dell'emittente. In linea generale, una maggiore incidenza del debito a lungo termine rispetto al debito a breve termine, e una maggior leva finanziaria, comporta un  ROD  maggiore. Il  ROD  è calcolato con valori contabili e, per questo motivo, potrebbe non rappresentare la situazione attuale della remunerazione richiesta dai prestatori di capitale di debito, che può essere dedotta osservando la curva dei rendimenti dei titoli di debito emessi dall'azienda e quotati sul mercato. Ti potrebbe interessare anche: ROS (economia aziendale) ROI

Dietimi di interesse (prestiti obbligazionari)

   Nei prestiti obbligazionari, i   dietimi   di interesse   rappresentano il rateo di interesse che matura dallo stacco dell'ultima cedola. I   dietimi   di interesse dei prestiti obbligazionari   sono calcolati su base giornaliera, dividendo il tasso di interesse per il numero di giorni del periodo, per poi moltiplicarlo per il numero di giorni di possesso dell'obbligazione.

Dietimi di interesse

   I   dietimi   di interesse   rappresentano il rateo di interesse che matura dall'inizio del periodo del calcolo della quota interessi. I   dietimi di interesse   sono calcolati su base giornaliera, dividendo il tasso di interesse per il numero di giorni del periodo, per poi moltiplicarlo per il numero di giorni trascorsi dall'inizio del periodo alla data di calcolo. Ti potrebbe interessare anche: Dietimi di interesse (prestiti obbligazionari)

VAM (finanza)

 In finanza, il  VAM  è dato dalla somma del VAN ed il valore attuale dei benefici e dei costi accessori derivanti dalla modalità di finanziamento scelta, come ad esempio il beneficio dello  scudo fiscale del debito  ed i costi dell'emissione. Ti potrebbe interessare anche: Costo opportunità del capitale Costo medio ponderato del capitale (WACC)

Indice TIGEx

 L 'indice TIGEx  è il tasso di incidenza della gestione extra caratteristica, dato dal rapporto tra gli utili netti e il reddito operativo di un'azienda e fornisce un'idea di quanto siano sostenibili gli utili. L 'indice TIGEx  mette in relazione il reddito strettamente collegato con la gestione caratteristica dell'impresa con l'utile netto comprensivo degli effetti della gestione finanziaria, straordinaria e accessoria. A parità di condizioni, a un maggiore L 'indice TIGEx   corrisponde  una minore sostenibilità e qualità degli utili.

Rn/Ro

  Rn/Ro  è il rapporto tra gli utili netti e il reddito operativo di un'azienda e fornisce un'idea di quanto siano sostenibili gli utili. Rn/Ro mette in relazione il reddito strettamente collegato con la gestione caratteristica dell'impresa con l'utile netto comprensivo degli effetti della gestione finanziaria, straordinaria e accessoria. A parità di condizioni, a un maggiore  Rn/Ro  corrisponde  una minore sostenibilità e qualità degli utili.

Tasso di incidenza della gestione non caratteristica

Il tasso di   incidenza della gestione non caratteristica  è il rapporto tra gli utili netti e il reddito operativo di un'azienda e fornisce un'idea di quanto siano sostenibili gli utili. Il  tasso di   incidenza della gestione non caratteristica  mette in relazione il reddito strettamente collegato con la gestione caratteristica dell'impresa con l'utile netto comprensivo degli effetti della gestione finanziaria, straordinaria e accessoria. A parità di condizioni, maggiore il  tasso di   incidenza della gestione non caratteristica ,  e minore la sostenibilità e qualità degli utili. Ti potrebbe interessare anche: Gestione caratteristica Gestione accessoria Gestione finanziaria Gestione straordinaria

Bottom-up approach

 Il bottom-up approach consiste nell'eseguire analisi e stime sulla singola azienda per valutarne il valore intrinseco. Il  bottom-up approach  enfatizza il posizionamento competitivo, l'analisi di bilancio e di settore, e le prospettive di crescita dell'azienda, dando minor rilievo alle variabili macroeconomiche come il livello dei tassi di interesse, il prezzo delle materie prime e la fase del ciclo economico. Gli investitori che utilizzano un  bottom-up approach  prediligono portafogli poco diversificati. Ti potrebbe interessare anche: Top-down approach

Top-down approach

 Il top-down approach consiste nell'eseguire analisi macroeconomiche come ad esempio la direzione dei tassi di interesse, i vari cicli economici, e la direzione dei rapporti di cambio invece che focalizzarsi sul posizionamento strategico di una determinata azienda. In ambito di gestione di portafoglio, la conseguenza di un  top-down approach  è l'esposizione settoriale o geografica  piuttosto che l'investimento in una singola azione, con un portafoglio che risulta diversificato dal punto di vista del numero di titoli, ma concentrato in specifici settori e geografie. Ti potrebbe interessare anche: Bottom-up approach

Flottante (economia)

 In economia, il  flottante  indica il numero di azioni che possono essere liberamente scambiate in borsa (mercato secondario). Il  flottante  si crea a seguito della quotazione in borsa, e ad una percentuale maggiore di flottante nella compagine azionaria è associata una maggiore liquidità del titolo. Ti potrebbe interessare anche: Mercato primario e mercato secondario

Payback (economia)

 In economia, il  payback  rappresenta il periodo temporale, espresso in anni, necessario per recuperare l'investimento iniziale di un progetto. Il calcolo del  payback  avviene sommando i flussi di cassa generati dal progetto nel tempo, e calcolando il numero di anni necessari affinché i flussi di cassa cumulati siano uguali all'esborso iniziale. Ad esempio, il  payback  che necessita €7.000 di esborso iniziale, generando €1.000 all'anno per 10 anni,  avrà un  payback  pari a 7 anni. Il  payback  è quindi facile da calcolare e da interpretare. A fronte di questa semplicità, il  payback ,   che non attualizza i flussi di cassa prodotti dall'investimento,    ignora la rischiosità del progetto e il valore temporale dei flussi di cassa.

Covenant (economia)

  In economia, i  covenant  sono clausole inserite nel contratto obbligazionario che impongono obblighi e limiti  all'ente debitore, con l'obiettivo di proteggere i creditori da potenziali utilizzi inappropriati del capitale preso a prestito. I  covenant  possono indicare obblighi, come pagare l'interesse e restituire il capitale con le tempistiche concordate e formalizzate, mantenere determinati rapporti di indebitamento, o fornire relazioni finanziarie periodiche approvate da società di auditing,  o nel caso dei  covenant  restrittivi, possono limitare il management nella gestione finanziaria, mantenendo comunque la flessibilità operativa, ad esempio limitando la leva finanziaria o la distribuzione dei dividendi agli azionisti oltre una determinata percentuale dell'utile. Qualora i  covenant  vengano ignorati, si ha un evento che può causare il default dell'emittente. La rigidezza dei  covenant  varia a seconda della fase del ciclo economico, in una fase di rallen

Tiraggio (economia)

 In economia, il  tiraggio è il termine utilizzato per indicare l'utilizzo, parziale o totale, della linea di credito messa a disposizione dalla banca. A seguito del  tiraggio , le risorse finanziarie vengono messe a disposizione, come da condizioni contrattuali.

Spin-off (economia)

 In economia, lo spin-off  è un processo di riorganizzazione aziendale nel quale gli azionisti della capogruppo ricevono, proporzionalmente alla loro quota di partecipazione, azioni di una nuova società che precedentemente faceva parte del gruppo societario.  Lo spin-off  non ha l'obiettivo di fare cassa, ma solo di separare giuridicamente le due aziende, per valorizzare un marchio o divisione del gruppo societario che non era adeguatamente riflesso nella valutazione del mercato dato alla capogruppo o perché ci si vuole focalizzare solo su una specifica parte del business.  Al termine dell'operazione di spin-off , gli azionisti manterranno la propria quota di partecipazione in entrambe le società, le quali avranno consigli di amministrazione diversi e la loro compagine azionaria potrebbe variare nel tempo. Ti potrebbe interessare anche: Split-off (economia)

Split-off (economia)

 In economia, lo split-off è un processo di ristrutturazione aziendale nel quale ad alcuni azionisti è data la possibilità di convertire le proprie azioni nella capogruppo in azioni di una nuova società appositamente creata, solitamente una divisione dalla quale il gruppo vuole disinvestire, in base ad un rapporto di cambio prestabilito. Ti potrebbe interessare anche: Spin-off (economia)

Collateral (economia)

 In economia, il  collateral  è l'attivo posto a garanzia di un contratto finanziario. Nei derivati, il  collateral  è costituito dal denaro, o in alternativa titoli di alta qualità come le obbligazioni governative, che deve essere emesso a  garanzia di un contratto derivato, per limitare il rischio di credito della controparte. Nelle obbligazioni garantite, il  collateral  è il cespite aziendale che funge da garanzia all'obbligazione emessa. Nella cartolarizzazione, il  collateral  è dato da prestiti e crediti i cui flussi di cassa verrano ridistribuiti. Ti potrebbe interessare anche: Haircut (economia)

Idiosincratico (economia)

   In economia,  idiosincratico è il termine utilizzato per  rappresenta un fattore economico che caratterizza l'economia di un paese e che lo differenzia dalle altre economie. Ti potrebbe interessare anche: Investimenti idiosincratici Shock idiosincratico Rischio sistematico e idiosincratico

DMI (borsa)

 In borsa, il  DMI (Directional Movement Index)  è un indicatore utilizzato in analisi tecnica per determinare la direzione e l'intensità di un trend. Il  DMI  combina un   DMI positivo , calcolato con la differenza tra il massimo attuale ed il massimo precedente, ed un  DMI negativo ,  calcolato con la differenza tra il minimo attuale ed il minimo precedente.

COC (finanza)

  In finanza, il COC  rappresenta il costo opportunità del capitale ed è il rendimento richiesto dal progetto in base ai redimenti offerti da altri investimenti con il medesimo rischio. Il  COC  rappresenta quindi il rendimento al quale l'azienda rinuncia per investire nel progetto. Ti potrebbe interessare anche: Costo medio ponderato del capitale (WACC)

Attivi e passivi (economia)

 In economia,  attivi e passivi  sono termini che possono riferirsi ai fondi attivi e passivi, che si differenziano per la modalità di gestione e gli obiettivi di investimento, o agli  attivi e passivi  di bilancio, che rappresentano gli impieghi e le fonti delle risorse dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Fondi attivi e passivi Attivi e passivi (contabilità)

Attivi e passivi (finanza)

In finanza, attivi e passivi sono termini che possono riferirsi ai fondi attivi e passivi, che si differenziano per la modalità di gestione e gli obiettivi di investimento, o agli attivi e passivi di bilancio, che rappresentano gli impieghi e le fonti delle risorse dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Fondi attivi e passivi Attivi e passivi (contabilità)  

Fondi attivi e passivi

 I fondi attivi e passivi sono le due macro categorie nelle quali possono essere distinti i fondi di investimento. I fondi attivi e passivi si differenziano per lo stile di gestione e per l'obiettivo di investimento. Fondi attivi I  fondi attivi  sono fondi che hanno come obiettivo generare rendimenti superiori a quello dell'indice di riferimento. I  fondi  attivi  si basano sull'idea che i gestori abbiano la capacità di individuare titoli che generarono rendimenti superiori al mercato. Per raggiungere il proprio obiettivo, i  fondi  attivi  fanno leva analisti interni ed esterni, per la selezione dei titoli da includere nel portafoglio, in linea con la filosofia di gestione del fondo. Per questo motivo, i  fondi  attivi  hanno una commissione di gestione più alta rispetto a fondi a gestione passiva ed ETF. Sebbene i  fondi attivi   godano di ampia discrezionalità nell'ambito del proprio mandato di gestione, possono essere istituite limitazioni, il più delle volte per

ETF armonizzati: come riconoscerli

 Gli  ETF armonizzati  sono gli ETF che rispettano le norme europee e che quindi sono soggetti ad una tassazione sostitutiva. Gli ETF armonizzati possono essere riconosciuti leggendo il prospetto e verificando il codice ISIN, dove le prime due lettere si riferiscono al paese in cui l'emittente è domiciliato, e che devono essere riferite ad un paese appartenente all'unione europea. Gli ETF armonizzati utilizzano in gran parte ISIN che iniziano con LU e IE. Ti potrebbe interessare anche: ISIN LU ISIN IE

Tassazione ETF armonizzati

 La tassazione degli ETF armonizzati prevede una distinzione tra plusvalenze, dividendi e minusvalenze, in quanto soggette a tassazione differente.  La  tassazione degli  ETF armonizzati  prevede che plusvalenze e dividendi siano tassati come redditi di capitale, mentre le minusvalenze come redditi diversi. Non  è quindi possibile compensare plusvalenze e minusvalenze da ETF. sono La  tassazione degli  ETF armonizzati avviene con   una tassazione sostitutiva. Ti potrebbe interessare anche: ETF armonizzati: come riconoscerli Tassazione ETF non armonizzati

Titolo reverse convertible

 Un titolo reverse convertible  è un titolo obbligazionario convertibile in azioni ordinarie dove l'opzione di conversione è a favore dell'emittente, e non dell'investitore. Per l'investitore, le operazioni sottostanti l'acquisto di un  titolo reverse convertible  sono l'acquisto di un titolo obbligazionario ordinario con allegata la vendita di un opzione put.  Quindi, l'emittente di un titolo reverse convertible implicitamente acquista un'opzione put. Per questo motivo, un titolo reverse convertible paga una cedola maggiore rispetto ad una obbligazione ordinaria comparabile, in quanto l'investitore si assume il rischio che il titolo reverse convertible venga convertito in azioni che hanno un valore minore del valore nominale del bond.  Conseguentemente, i titoli reverse convertible sono considerati titoli obbligazionari atipici perché il valore nominale può essere inferiore, data la conversione, a discrezione dell'emittente. Ti potrebbe inte

MON (finanza)

 In finanza, il  MON  è il margine operativo netto, ovvero    il reddito operativo, al netto degli ammortamenti ed accantonamenti, direttamente attribuibile alla gestione operativa dell'azienda, e rappresenta la redditività della gestione caratteristica. Il  MON   è calcolato sottraendo al fatturato i costi direttamente correlati con la produzione dei beni e servizi venduti, i costi amministrativi, i costi commerciali e gli ammortamenti ed accantonamenti. A parità di condizioni, maggiore il  MON   e maggiore la redditività dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: MOL (finanza)

MOL (finanza)

 In finanza, il  MOL  è il margine operativo lordo, ovvero il reddito operativo, al lordo di ammortamenti ed accantonamenti, oneri finanziari e tasse, direttamente attribuibile alla gestione operativa dell'azienda, e rappresenta un'indice di redditività ed un'approssimazione dei flussi di cassa della gestione caratteristica dell'azienda. Il  MOL   rappresenta il reddito disponibile per il reinvestimento per il mantenimento della predizione ed il pagamento di tasse ed oneri fiscali.    Il  MOL   è calcolato sottraendo al fatturato i costi direttamente correlati con la produzione dei beni e servizi venduti, i costi amministrativi e commerciali. A parità di condizioni, maggiore il  MOL   e maggiore la redditività dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: MON (finanza) MOL percentuale MOL/Fatturato MOL/Oneri finanziari PFN/MOL

Sub-investment grade

  Sub-investment grade  è il giudizio dato agli emittenti che presentano un maggior rischio di default. Nel  rating sub-investment grade tipicamente rientrano imprese in settori ciclici o che utilizzano una ampia leva finanziaria. Rientrano nella categoria sub-investment grade i giudizi BB, CCC, CC. Ti potrebbe interessare anche: BB+/Ba1 Rating BB/Ba2 Rating BB-/Ba3 Rating B+/B1 Rating B/B2 Rating B-/B3 Rating CCC/Caa2 Rating

Obbligazioni societarie investment grade

 Le  obbligazioni societarie investment grade  sono titoli obbligazionari emessi da società che hanno ricevuto un giudizio investment grade dalle agenzie di rating. Le  obbligazioni societarie investment grade  presentano   una adeguata capacità di far fronte alle proprie passività finanziarie, per via di una bassa suscettibilità a circostanze economiche avverse e a una solida situazione patrimoniale. Le  obbligazioni   societarie  investment grade  sono caratterizzate da rischio di credito, rischio di interesse e rischio di liquidità.

Obbligazioni corporate investment grade

 Le  obbligazioni corporate investment grade  sono titoli obbligazionari emessi da società che hanno ricevuto un giudizio investment grade dalle agenzie di rating. Le  obbligazioni corporate investment grade  presentano   una adeguata capacità di far fronte alle proprie passività finanziarie, per via di una bassa suscettibilità a circostanze economiche avverse e a una solida situazione patrimoniale. Le  obbligazioni   corporate  investment grade  sono caratterizzate da rischio di credito, rischio di interesse e rischio di liquidità.

Investment grade e speculative grade

  Investment grade e speculative grade  sono le due macro categorie di merito creditizio dato agli emittenti di titoli di debito.  Investment  grade Investment grade  è riservato alle emittenti che presentano la migliore qualità creditizia, e che quindi hanno un rischio minore di non rispettare i propri obblighi finanziari. Rientrano nella categoria investment grade i giudizi AAA, AA, A e BBB.  Speculative  grade Speculative grade  è dato a quegli emittenti che presentano un maggior rischio di default. In questa categoria tipicamente rientrano imprese in settori ciclici o che utilizzano una ampia leva finanziaria. Rientrano nella categoria non-investment grade i giudizi BB, CCC, CC. Ti potrebbe interessare anche: AAA/Aaa Rating AA+/Aa1 Rating AA/Aa2 Rating AA-/Aa3 Rating A+/A1 Rating A/A2 Rating A-/A3 Rating BBB+/Baa1 Rating BBB/Baa2 Rating BBB-/Baa3 Rating BB+/Ba1 Rating BB/Ba2 Rating BB-/Ba3 Rating B+/B1 Rating B/B2 Rating B-/B3 Rating CCC/Caa2 Rating

Prodotto finanziario con beta pari a zero

 Un prodotto finanziario con beta pari a zero è un prodotto finanziario che utilizza una strategia di investimento che genera una correlazione pari a zero con l'andamento del mercato. Un  prodotto finanziario con beta pari a zero annulla il rischio sistematico al quale si è esposti. Ti potrebbe interessare anche: Rischio sistematico e idiosincratico Strategia market neutral

Indice di Sharpe uguale a zero

 L' indice di   Sharpe uguale a zero  si ha quando il rendimento generato dal fondo è pari al tasso privo di rischio e per questo motivo, l'investimento non ripaga il rischio assunto. L' indice di Sharpe uguale a zero  solitamente si ha su periodi brevi. Ti potrebbe interessare anche: Indice di Sharpe negativo Indice di Sharpe

Indice di Sharpe negativo

L' indice di   Sharpe negativo  si ha quando il rendimento generato dal fondo è inferiore al tasso privo di rischio e per questo motivo, l'investimento non ripaga il rischio assunto. L' indice di Sharpe negativo  solitamente si ha su periodi brevi. Ti potrebbe interessare anche: Indice di Sharpe Indice di Sharpe uguale a zero

Grado di rischio investimenti

  Il  grado di rischio degli investimenti  rappresenta il rischio, in una scala da 1 a 7, di un fondo o ETF. Il  grado di rischio degli investimenti  si basa sulla volatilità, con investimenti in fondi monetari che avranno un  grado di rischio pari a 1, mentre investimenti in fondi azionari su mercati emergenti avranno un  grado di rischio pari a 7. Il  grado di rischio degli investimenti   non tiene conto di altri rischi come ad esempio il rischio di credito, di cambio, di interesse e di valuta. Il  grado di rischio degli investimenti   si trova nel KIID del fondo o dell'ETF.

Medie mobili (borsa)

 In borsa, la medie mobili rappresentano la media dei prezzi di chiusura di uno strumento finanziario durante un periodo di tempo specificato (in giorni). Ogni punto della curva rappresenta la media dei prezzi negli ultimi 200, 100, 50 giorni e cosi via. Le medie mobili sono utilizzate per ammorbidire le oscillazioni del prezzo, dando una visione più chiara del trend che si è formato. Si possono utilizzare medie mobili di lungo periodo, la più comune è 200 giorni, per avere trade di "lungo" periodo e medie mobili di breve periodo (50 giorni), per avere un trend di prezzo più recente. Ti potrebbe interessare anche: Media mobile a 50 giorni Media mobile a 200 giorni

Death cross (borsa)

 In borsa, il death cross si verifica quando una media mobile di breve periodo (es. 50 giorni) attraversa una media mobile di lungo periodo (es. 200 giorni),  dall'alto verso il basso. Il death cross è considerato un indicatore tecnico negativo e il prezzo dovrebbe continuare a scendere. Ti potrebbe interessare anche: Golden cross (borsa) Medie mobili (borsa)

Golden cross (borsa)

 In borsa, il golden cross si verifica quando una media mobile di breve periodo (es. 50 giorni) attraversa una media mobile di lungo periodo (es. 200 giorni), dal basso verso l'alto. Il golden cross è considerato un indicatore tecnico positivo, con il prezzo che dovrebbe continuare a salire. Ti potrebbe interessare anche: Death cross (borsa) Medie mobili (borsa)

Rischio specifico e sistematico

 Il rischio di un titolo può essere visto come la somma tra il rischio specifico e il rischio sistematico . Attraverso un portafoglio ben diversificato, è possibile eliminare il r ischio specifico ed avere esposizione al solo rischio sistematico . Rischio specifico Il rischio  specifico  è il rischio che può essere eliminato inserendo il titolo in un portafoglio con altri titoli con cui ha una bassa correlazione. Attraverso la diversificazione, il rischio specifico viene eliminato e il portafoglio è esposto al solo rischio sistematico. Rischio sistematico Il rischio sistematico è il rischio che non può essere eliminato, neanche con la diversificazione di portafoglio, e rappresenta il rischio generale del mercato. Il rischio sistematico è relativo a fattori come ad esempio il livello dei tassi di interesse e l'inflazione. Il rischio sistematico è rappresentato dal beta. Ti poterebbe interessare anche: Modello CAPM (finanza) Rischio di mercato Coefficiente beta (finanza) Risch

Pump e dump

  Pump e dump è una forma di frode finanziaria nella quale vengono diffuse informazioni false e fuorvianti con l'obiettivo di far salire il prezzo di azioni detenuto in portafolglio ( pump ) per poi venderle ( dump ). Lo schema pump e dump può essere attuato diffondendo informazioni riguardo a prospettive di crescita rosee, lancio di nuovi prodotti o operazioni di M&A. L'attuatore del pump e dump nella diffusione di false informazioni cita fonti interne all'azienda per dare maggior credibilità alla notizia. Il pump e dump è più facile attuarlo su azioni a bassa capitalizzazione, poco liquide e non seguite dagli analisti. 

Rischio assoluto e relativo

 Il  rischio assoluto e relativo  sono misure del rischio utilizzate per valutare il rischio di un investimento. Il  rischio assoluto  è una misura del rischio assoluto del proprio investimento, senza che tale rischio venga paragonato a quello di un benchmark. Il  rischio assoluto  è utilizzato per descrivere il rischio dei fondi di investimento alternativi. Il rischio relativo  è utilizzato per valutare il rischio del proprio investimento in un titolo o fondo rispetto al rischio del benchmark di mercato. Maggiore il  rischio relativo  e maggiore il rischio dell'investimento rispetto al benchmark. 

OICR aperti e chiusi

 Gli  OICR aperti e chiusi  sono veicoli di investimento che raccolgono il risparmio dei vari investitori ed investono in azioni, obbligazioni, immobili ed altri attivi finanziari, secondo la politica di investimento definita.  Gli  OICR aperti e chiusi   permettono ai piccoli risparmiatori, con un investimento minimo relativamente basso, di avere un'esposizione diversificata ed una gestione professionale. Gli  OICR aperti e chiusi , a secondo della forma giuridica assunta, si distinguono in SGR (Società di Gestione del Risparmio), OICVM (Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari) e SICAV (Società di Investimento a Capitale Azionario Variabile). In ogni caso, il valore degli  OICR aperti e chiusi  è dato dal  NAV (Net Asset Value) , che viene calcolato giornalmente, o con frequenza diversa per particolari tipologie di  OICR aperti e chiusi , utilizzando il prezzo di chiusura dei vari strumenti presenti in portafoglio. Il valore complessivo degli  OICR   aperti e chiu

Capitalizzazione semplice e composta

 La capitalizzazione semplice e composta rappresentano due modalità con la quale può essere calcolata la maturazione degli interessi sul capitale investito. La  capitalizzazione semplice e composta si differenziano per l'aggiunta o meno degli interessi maturati nel periodo precedente al capitale sul quale vengono calcolati gli interessi nel periodo successivo. Nella  capitalizzazione semplice  gli interessi vengono calcolati solo sul capitale iniziale mentre nella  capitalizzazione composta  gli interessi maturati rientrano nel capitale sul quale vengono calcolati gli interessi nel periodo successivo. Capitalizzazione semplice La capitalizzazione semplice prevede che il calcolo degli interessi maturati alla fine del periodo sia effettuato sul solo capitale iniziale. Di conseguenza, nella c apitalizzazione semplice , il montante è dato dalla somma tra il capitale iniziale e gli interessi maturati sul capitale iniziale.                                                               

Corso secco e corso tel quel

 Il corso secco e corso tel quel sono due modi con i quali possono essere rappresentati i prezzi delle obbligazioni.  Il  corso secco  rappresenta il prezzo delle obbligazioni senza tenere conto del rateo di interesse maturato dall'ultimo stacco della cedola.  Il corso   tel quel  rappresenta il prezzo delle obbligazioni comprensivo del rateo di interesse maturato dall'ultimo stacco della cedola. Ti potrebbe interessare anche: Corso super secco Corso ex-cedola

Profilo di rischio da 1 a 7

Il profilo di rischio da 1 a 7   rappresenta il rischio, in una scala da 1 a 7, dell'investimento in fondo o ETF.  Il  profilo di rischio da 1 a 7  si basa sulla volatilità, con investimenti in fondi monetari che avranno un  profilo di rischio pari a 1, mentre investimenti in fondi azionari su mercati emergenti avranno un  profilo di rischio   pari a 7. Il  profilo di rischio da 1 a 7   non tiene conto di altri rischi come ad esempio il rischio di credito, di cambio, di interesse e di valuta. Il  profilo di rischio da 1 a 7   si trova nel KIID del fondo o dell'ETF.

Azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio

 Le  azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio  sono categorie di azioni che si differenziano per diversi diritti in termini di voto e distribuzione dei dividendi. Le  azioni ordinarie  rappresentano una quota di proprietà di un azienda e forniscono il diritto di voto da esercitare durante le assemblee per partecipare alla governance dell'azienda. Le  azioni ordinarie  hanno un diritto residuale, ovvero, in caso di scioglimento della società, hanno un diritto di proprietà sugli attivi residui della società, dopo che i creditori e gli azionisti privilegiati sono stati soddisfatti. Le  azioni di risparmio  sono azioni che non danno diritto di voto, ne in assemblee ordinare che straordinarie, ma prevedono un dividendo maggiorato risotto alle azioni ordinarie. Le  azioni di risparmio  permettono di raccogliere capitale senza diluire il controllo aziendale. Le  azioni privilegiate  sono azioni che hanno priorità rispetto alle azioni ordinarie e di risparmio riguardo al pagamento dei

Tasso composto di crescita annuale

 Il tasso composto di crescita annuale è il rendimento che permette di confrontare i rendimenti di  investimenti di con una durata diversa. Per ottenere il tasso composto di crescita annuale  di investimenti per periodi inferiori ad 1 anno, bisogna capitalizzare il rendimento per il numero di periodi presenti nell'anno. Per calcolare il  tasso composto di crescita annuale  di investimenti con periodi superiori all'anno, il rendimento del periodo sarà capitalizzato con l'inverso del numero di anni.

Margine secondario di struttura

 Il  margine  secondario  di struttura  è dato dalla differenza tra la somma del patrimonio netto e il debito  a lungo termine, e l'attivo immobilizzato dell'azienda. Il  margine  secondario di  struttura   indica come gli investimenti in attività a lungo termine sono finanziati dalle varie fonti alla quale può attingere l'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Margine primario di struttura

Margine primario di struttura

  Il  margine primario di struttura  è dato dalla differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda. Il  margine primario di struttura   indica quanto gli investimenti in attività a lungo termine sono coperti dai mezzi propri dell'azienda, senza ricorrere al capitale di terzi. Ti potrebbe interessare anche: Margine secondario di struttura

Margine di struttura essenziale negativo

  Il  margine di struttura essenziale negativo  si ha quando   la differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda è negativa. Il  margine di struttura essenziale negativo   indica che gli investimenti in attività a lungo termine non sono coperti totalmente dai mezzi propri dell'azienda, ma si ricorre al debito. Il  margine di struttura essenziale negativo   può anche essere una scelta deliberata del management per ottimizzare la struttura finanziaria dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura essenziale

Margine di struttura essenziale

 Il  margine di struttura essenziale  è dato dalla differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda. Il  margine di struttura essenziale   indica quanto gli investimenti in attività a lungo termine sono coperti dai mezzi propri dell'azienda, senza ricorrere al capitale di terzi. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura essenziale negativo

Margine di copertura globale

 Il margine di copertura globale  è dato dal rapporto tra la somma del passivo a lungo termine e del capitale netto, e l'attivo immobilizzato. Il  margine di copertura globale  indica come sono finanziate le attività lungo termine. Il  margine di copertura globale   è superiore a 1, significa che parte dell'attivo a lungo termine è finanziato con passività a breve, mentre invece un  margine di copertura globale   inferiore a 1 indica una copertura con passività di lungo termine.

Margine di struttura positivo

  Il  margine di struttura positivo  si ha quando   la differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda è positiva. Il  margine di struttura positivo   indica che gli investimenti in attività a lungo termine sono coperti totalmente dai mezzi propri dell'azienda, ma si ricorrere al debito. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura negativo

Margine di tesoreria negativo

  Il  margine di tesoreria negativo  si ha quando la differenza tra la somma delle disponibilità liquide e differite, e il passivo corrente, è negativa. Il  margine di tesoreria negativo  evidenzia la mancanza di attivi prontamente liquidabili per far fronte alle passività a breve termine.  Ti potrebbe interessare anche: Margine di tesoreria

Margine di struttura negativo

 Il margine di struttura negativo si ha quando la differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda è negativa. Il  margine di struttura negativo   indica che gli investimenti in attività a lungo termine non sono coperti totalmente dai mezzi propri dell'azienda, ma si ricorre al debito. Il  margine di struttura negativo  può anche essere una scelta deliberata del management per ottimizzare la struttura finanziaria dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura positivo

Margine di disponibilità negativo

 Il  margine di disponibilità negativo si ha quando la differenza tra la somma delle disponibilità liquide e differite, e il passivo corrente, è negativa. Il  margine di disponibilità negativo  evidenzia la mancanza di attivi prontamente liquidabili per far fronte alle passività a breve termine.  Ti potrebbe interessare anche: Margine di disponibilità

Margine di disponibilità

 Il  margine di disponibilità  è un indice di bilancio che misura la liquidità di breve termine dell'azienda e rappresenta il margine di copertura delle passività correnti con gli attivi correnti maggiormente liquidi. Il  margine di disponibilità   è dato dalla differenza tra la somma di disponibilità liquide e differite, e il passivo corrente.  Ti potrebbe interessare anche: Margine di disponibilità negativo Indice di liquidità primaria Liquidità immediate Liquidità differite Passivo corrente

P/E (ntm)

 Il  P/E (ntm)  utilizza al denominatore l'utile per azione stimato dei successivi 12 mesi. Il  P/E (ntm)   può fornire informazioni sulla sostenibilità degli utili e del P/E ratio dato dal mercato. Ti potrebbe interessare anche: EPS (ntm)

EPS (ntm)

  L' EPS (ntm ) è l'utile per azione stimato dei prossimi 12 mesi. Gli  EPS (ntm)  vengono calcolati sommando gli EPS stiamoti dei successivi 4 trimestri, anche a cavallo di due esercizi differenti. Gli  EPS (ntm) si basano sulle stime degli analisti. Ti potrebbe interessare anche: P/E (ntm) Analisti sell-side e buy-side EPS (ttm)

Trigger (finanza)

 In finanza, il trigger è il termine utilizzato per identificare una condizione o evento che fa scattare una clausola contrattuale dello strumento finanziario. Il trigger è indicato nel prospetto dello strumento. Ti potrebbe interessare anche: Trigger cedola Trigger event (cartolarizzazione)

Trigger cedola

 Il trigger cedola è la soglia sopra la quale il certificato deve quotare alla data di osservazione della cedola per poter staccare la cedola. Il trigger cedola è solitamente espresso in forma percentuale rispetto allo strike.

Crediti e debiti di finanziamento

  I  crediti e debiti di finanziamento  sono sono poste di attivo e passivo di bilancio che rientrano nell'ambito della gestione finanziaria dell'impresa. I  crediti di finanziamento  sono crediti che sorgono da finanziamenti e anticipazioni a clienti in merito all'acquisto dei prodotti e servizi dell'azienda. I  debiti di finanziamento  sono finanziamenti che prevedono la restituzione del capitale prestato ad una data prefissata, e hanno priorità di rivalsa sugli attivi aziendali in caso di liquidazione della società.

Crediti e debiti di funzionamento

  I  crediti e debiti di funzionamento  sono sono poste di attivo e passivo di bilancio che rientrano nell'ambito della gestione caratteristica dell'impresa. I  crediti di funzionamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito alla vendita ai propri clienti di servizi e prodotti derivanti dalla gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che, alla data di redazione del bilancio, risultano non ancora incassati. I  debiti di funzionamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito all'acquisto dai propri fornitori di servizi e prodotti utilizzati nella gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che alla data di redazione del bilancio, risultano non ancora saldati.

Crediti e debiti di regolamento

 I crediti e debiti di regolamento sono sono poste di attivo e passivo di bilancio che rientrano nell'ambito della gestione caratteristica dell'impresa. I  crediti di regolamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito alla vendita ai propri clienti di servizi e prodotti derivanti dalla gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che, alla data di redazione del bilancio, risultano non ancora incassati. I  debiti di regolamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito all'acquisto dai propri fornitori di servizi e prodotti utilizzati nella gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che alla data di redazione del bilancio, risultano non ancora saldati.

Crediti di regolamento e finanziamento

  I  crediti di regolamento e  finanziamento  sono due tipologie di crediti che compaiono nel bilancio di una azienda. I  crediti di regolamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito alla vendita ai propri clienti di servizi e prodotti derivanti dalla gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che, alla data di redazione del bilancio, risultano non ancora incassati  I  crediti di finanziamento  sono crediti che sorgono da finanziamenti e anticipazioni a clienti in merito all'acquisto dei prodotti e servizi dell'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Debiti di finanziamento e regolamento

Debiti di finanziamento e regolamento

 I debiti di finanziamento e regolamento sono due tipologie di debiti che compaiono nel bilancio di una azienda. I debiti di finanziamento sono finanziamenti che prevedono la restituzione del capitale prestato ad una data prefissata, e hanno priorità di rivalsa sugli attivi aziendali in caso di liquidazione della società. I  debiti di regolamento  rappresentano l'ammontare monetario riferito all'acquisto dai propri fornitori di servizi e prodotti utilizzati nella gestione caratteristica a conseguimento dell'oggetto sociale e che alla data di redazione del bilancio non risultano non ancora saldati. Ti potrebbe interessare anche: Crediti di regolamento e finanziamento

Capitale fisso e circolante

 Il capitale fisso e circolante rappresentano le due tipologie di capitale utilizzati dall'azienda per raggiungere il proprio oggetto sociale. Il capitale fisso e circolante distinguono il capitale impiegato dall'azienda in base alla tempistica di monetizzazione stimata: Il capitale fisso è formato da tuti quegli attivi che si stima che vengano monetizzati in un periodo temporale superiori ai 12 mesi. Il capitale circolante è invece composto da quegli attivi che si presume vengano monetizzati entro i successivi 12 mesi. 

Gap (borsa)

  In borsa,  il termine  gap  è utilizzato per rappresentare una discontinuità di prezzo nel grafico di un titolo. Il  gap  si forma solitamente a seguito degli annunci trimestrali degli utili di molto superiori o inferiore alle attese. I  gap  tendono a chiudersi, con il prezzo del titolo che nel lungo periodo ritorna al trend precedente il  gap . Ti potrebbe interessare anche: Gap up (borsa) Gap down (borsa)

Gap (finanza)

 In finanza, il termine gap è utilizzato per rappresentare una discontinuità di prezzo nel grafico di un titolo. Il gap si forma solitamente a seguito degli annunci trimestrali degli utili di molto superiori o inferiore alle attese. I gap tendono a chiudersi, con il prezzo del titolo che nel lungo periodo ritorna al trend precedente il gap .

Rischio di commodity

 Il rischio di commodity è il rischio che variazioni della domanda e dell'offerta per una commodity causino  oscillazioni di prezzo che vadano ad impattare sui costi ed i ricavi dell'azienda. Il r ischio di commodity è sul lato ricavi per aziende attive nel settore petrolifero e minerario, mentre si considera sul lato dei costi per aziende che ne fanno un larghissimo uso, come ad esempio le compagnie aeree, per le quali il costo del carburante rappresenta la voce di costo principale. Per ridurre il rischio di commodity  e avere una maggiore certezza riguardo al prezzo al quale si acquisterà o si venderà la commodity, le aziende utilizzano i derivati su commodities .

Indice EPS

 L' indice   EPS  rappresenta l'Earnings Per Share, ovvero l'utile per ciascuna azione in circolazione, e rappresenta l'ammontare di utile disponibile ai possessori di azioni ordinarie dopo che è stato pagato il dividendo delle azioni privilegiate. L' indice   EPS  è calcolato dividendo l'utile netto del periodo per la media ponderata delle azioni in circolazione nel periodo di riferimento. L' indice   EPS , insieme alla sua sostenibilità e crescita, rappresenta una delle variabili fondamentali nella valutazione di una azione.

Finanziamento bridge

 Il  finanziamento bridge  è un finanziamento temporaneo utilizzato per far fronte a necessità finanziarie immediate nell'attesa che vengano raccolte risorse finanziarie a lungo termine, e viene utilizzato per colmare il lasso di tempo che trascorre tra il fabbisogno immediato di capitale e la sua effettiva raccolta. Una volta che è possibile raccogliere capitale a lungo termine, parte di questo capitale sarà utilizzato per rimborsare il finanziamento bridge . Il  finanziamento bridge  è caratterizzato da scadenze brevi, tassi di interessi elevati ed un processo di erogazione estremamente rapido per far fronte alle necessità di brevissimo termine.

Azioni ordinarie e privilegiate

Le azioni ordinarie e privilegiate sono due categorie di azioni che si differenziano per diversi diritti in termini di voto e distribuzione dei dividendi. Le azioni ordinarie rappresentano una quota di proprietà di un azienda e forniscono il diritto di voto da esercitare durante le assemblee per partecipare alla governance dell'azienda. Le azioni ordinarie  hanno un diritto residuale, ovvero, in caso di scioglimento della società, hanno un diritto di proprietà sugli attivi residui della società, dopo che i creditori e gli azionisti privilegiati sono stati soddisfatti.  Le  azioni privilegiate  sono azioni che hanno priorità rispetto alle azioni ordinarie riguardo al pagamento dei dividendi e al rimborso del capitale nel caso di liquidazione della società. A fronte di questo privilegio, le  azioni privilegiate  non hanno diritto di voto. Inoltre, i dividendi pagati dalle  azioni privilegiate  sono fissi e più alti rispetto ai dividendi delle azioni ordinarie. 

Tasso di autofinanziamento

Il tasso di autofinanziamento  rappresenta la capacità dell'azienda di finanziare gli investimenti in CAPEX con i flussi di cassa della gestione operativa. Qualora i flussi di cassa derivanti dalla gestione caratteristica non siano sufficienti, l'azienda dovrà ricorrere al debito o all'emissione di nuove azioni per compensare la differenza. Il  tasso  di autofinanziamento  risulta particolarmente basso per le aziende giovani e in fase di crescita, che necessitano di elevati investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, e il cui flussi di cassa non risultano sufficienti a coprirne il fabbisogno. Al contrario, il  tasso  di autofinanziamento  risulta   elevato in aziende mature, i cui flussi di cassa superano abbondantemente gli investimenti in CAPEX e che decidono di distribuire ai propri azionisti parte dei flussi di cassa generati dalla gestione caratteristica attraverso dividendi e riacquisto di azioni proprie.

Obbligazioni sotto 100

 Le obbligazioni sotto 100 sono obbligazioni che hanno una quotazione inferiore al valore nominale, perché la cedola pagata dall'obbligazione è inferiore al tasso di sconto utilizzato per calcolare il valore attuale del flusso futuro delle cedole e del valore di rimborso. A scadenza, le  obbligazioni sotto 100  rimborseranno il valore nominale, pari a 100.

Straddle e strangle

  Straddle e strangle sono strategie con opzioni che combinano l'acquisto di opzioni call e put per avere esposizione alla volatilità del sottostante. La straddle combina l'acquisto di un'opzione call e di un'opzione put, con uguale sottostante, prezzo di esercizio e scadenza. La straddle è solitamente utilizzata come strategia per avere esposizione alla volatilità del sottostante senza necessariamente avere un'idea se il movimento sarà al ribasso o al ribasso. Nel caso di rialzo, il profitto sarà dato dalla differenza tra il prezzo del sottostante e il prezzo di esercizio della call, al netto dei premi pagati. Nel caso di ribasso,  il profitto è dato dalla differenza tra prezzo di esercizio della put  e prezzo sottostante, al netto dei premi pagati. La straddle è estremamente costosa, in quanto comporta l'acquisto di due opzioni. Conseguentemente, per generare profitto, il movimento del prezzo del sottostante deve essere eccezionalmente ampio da ripagare i

Forward starting option

 La  forward starting option  è un'opzione acquistata adesso, con scadenza e sottostante prestabiliti, ma che ha una decorrenza posticipata a una data futura, momento in cui verrà determinato il prezzo di esercizio. Ti potrebbe interessare anche: Opzioni call e put

Scadenza media finanziaria

 La  scadenza media finanziaria  rappresenta la scadenza media dei titoli obbligazionari detenuti, ponderata per il loro peso in portafoglio. La scadenza media ponderata è utilizzata per misurare la sensibilità ai tassi di interesse di breve termine di un portafoglio titoli composto da titoli obbligazionari a brevissimo termine. Ti potrebbe interessare anche: Durata media finanziaria

Duration (matematica finanziaria)

 In matematica finanziaria, la  duration  rappresenta la scadenza media ponderata dei flussi di cassa generata dall'obbligazione necessaria per recuperare l'investimento iniziale, e misura la sensibilità del prezzo di una obbligazione al variare dei tassi d'interesse. La  duration  di un'obbligazione è determinata dalla cedola, dal  rendimento a scadenza   e dal tempo residuo alla scadenza dell'obbligazione. L'importo della cedola influisce sulla  duration   in quanto l'importo influisce sul valore attuale dei flussi di cassa generati dall'obbligazione e conseguentemente sul tempo di recupero dell'investimento. Il rendimento a scadenza   influisce sulla  duration   perché rappresenta il tasso di sconto dei flussi e quindi ne altera il valore attuale e conseguentemente la scadenza media con il quale vengono ricevuti. Infine la  duration  è influenzata dal tempo rimanente alla scadenza del titolo. A parità di condizioni, un'obbligazione con  durati

Margine di struttura allargato

 Il  margine di struttura allargato  è dato dalla differenza tra la somma del patrimonio netto e il debito  a lungo termine, e l'attivo immobilizzato dell'azienda. Il  margine di struttura allargato   indica come gli investimenti in attività a lungo termine sono finanziati dalle varie fonti alla quale può attingere l'azienda. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura ristretto (secco)

Margine di struttura ristretto (secco)

 Il  margine di struttura ristretto (secco)  è dato dalla differenza tra il patrimonio netto e l'attivo immobilizzato dell'azienda. Il  margine di struttura ristretto (secco)   indica quanto gli investimenti in attività a lungo termine sono coperti dai mezzi propri dell'azienda, senza ricorrere al capitale di terzi. Ti potrebbe interessare anche: Margine di struttura allargato

Investment grade e high yield

  Investment grade e high yield sono le due macro categorie di merito creditizio dato agli emittenti di titoli di debito. Investment grade è riservato alle emittenti che presentano la migliore qualità creditizia, e che quindi hanno un rischio minore di non rispettare i propri obblighi finanziari. Rientrano nella categoria investment grade i giudizi AAA, AA, A e BBB. High yield  è dato a quegli emittenti che presentano un maggior rischio di default. In questa categoria tipicamente rientrano imprese in settori ciclici o che utilizzano una ampia leva finanziaria. Rientrano nella categoria non-investment grade i giudizi BB, CCC, CC. Ti potrebbe interessare anche: AAA/Aaa Rating AA+/Aa1 Rating AA/Aa2 Rating AA-/Aa3 Rating A+/A1 Rating A/A2 Rating A-/A3 Rating BBB+/Baa1 Rating BBB/Baa2 Rating BBB-/Baa3 Rating BB+/Ba1 Rating BB/Ba2 Rating BB-/Ba3 Rating B+/B1 Rating B/B2 Rating B-/B3 Rating CCC/Caa2 Rating

Obbligazioni high grade

 Le obbligazioni high grade sono obbligazioni con rating investment grade.   Le obbligazioni high grade  presentano una migliore qualità creditizia rispetto alle obbligazioni high yield , per via di un rischio minore di non rispettare i propri obblighi finanziari.  Le  obbligazioni high grade  hanno un rating  pari a AAA, AA, A e BBB. Ti potrebbe interessare anche: AAA/Aaa Rating AA+/Aa1 Rating AA/Aa2 Rating AA-/Aa3 Rating A+/A1 Rating A/A2 Rating A-/A3 Rating BBB+/Baa1 Rating BBB/Baa2 Rating BBB-/Baa3 Rating