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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Bitcoin verso i $10.000: la mania continuerà?

Ieri i bitcoin si sono avvicinati ulteriormente ai $10.000 dollari. Il 1 gennaio 2017 Bitcoin valeva $959,54. A ieri il ritorno da inizio anno si assestava al 942%, pari a un ritorno giornaliero di circa lo 0,7%. Nonostante la mania in atto, alcuni broker iniziano a temere per il volume e la volatilità che si sono creati. Bitcoin: valore La straordinaria performance dei bitcoin è stata agevolata dal decisone in ottobre da parte della CME (Chicago Mercantile Exchange) di offrire futures sulla criptovaluta, a seguito dell'interesse di investitori istituzionali. Bitcoin interessa gli investitori istituzionali perchè è negativamente correlato ad altre classi d'investimento. Oltre che dalla prossima creazione di futures su bitcoin, sul quale probabilmente saranno costruiti degli ETF, anche le piattaforme di trading online hanno cominciato ad interessarsi offrendo i CFD (contratti per differenza) sui bitcoin per speculare sulla loro direzione, spingendo la capitalizzazi

Mercati finanziari: siamo in una bolla?

Dalla crisi del 2008, l'intervento delle varie banche centrali di tutto il mondo, con oltre 650 tagli ai tassi d'interesse accoppiato all'acquisto di oltre $10 trilioni di dollari di obbligazioni governative ed altri strumenti finanziari, ha elevato le valutazioni di tutti gli asset finanziari a livelli record, con rendimenti su strumenti i risparmio tradizionali come le obbligazioni ai minimi storici. Questo contesto di "repressione finanziaria" ha spinto gli investitori, consapevolmente o meno, ad assumersi rischi molto maggiori per generare rendimento. Caccia al rendimento: high yield e emergenti I tassi negativi o a zero, portano gli investitori a comprare qualsiasi cosa abbia un rendimento positivo, senza valutarne o comprenderne il rischio. Infatti, negli ultimi anni le obbligazioni high yield si sono trasformate da un asset di nicchia ad allocazione principale di un portafoglio obbligazionario.  Ma gli investitori sono ripagati per il rischi

Amazon: la prima "no-profit" a valere $550 miliardi

Google, Facebook, Apple e Amazon sono diventate parte integrante della nostra vita, ed insieme raggiungono i $2700 miliardi di capitalizzazione. Solo Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania hanno un PIL di maggior valore. Tra le quattro società sopra citate, Amazon è quella che polarizza di più, o la ami o la odi. Nei 20 anni di vita da società quotata non ha ancora riportato un utile consistente da convalidare una valutazione di mercato che oggi si aggira intorno ai $550 miliardi. Vendite prima, profitti dopo Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, nella lettera agli azionisti del 1997, anno in cui Amazon si è quotata in borsa, spiega il modello di business della società di Seattle: solidificare la leadership nei settori i cui opera per creare valore nel lungo periodo. La posizione di leadership viene misurata in crescita di vendite e clienti,  con quest'ultimi che sono il focus maniacale di Amazon. Nell'equazone di Amazon non c'è spazi

Blockchain: oltre i bitcoin

Sebbene bitcoin sia sulla bocca di tutti con opinioni contrastanti, quello che sembra passare in secondo piano. e che rappresenta la vera rivoluzione, è la tecnologia sulla quale si fonda la criptovaluta, la blockchain. Blockchain: cos'è? La blockchain è una libro mastro pubblico e distribuito che registra le varie transazioni in maniera efficiente, permanente e facilmente verificabile. Fino ad oggi le transazioni finanziarie sono state registrate  con il metodo della partita doppia, che prevede l'utilizzo di conti di debito e credito per registrare le operazioni. Con la blockchain tutto questo cambia. Le registrazioni delle transazioni vengono inseriti in dei "blocchi" colleghi tra loro. Ogni blocco contiene alcune indicazioni riguardo al blocco precedente al quale è collegato. In questo modo è possibile risalire al blocco originario e a tutte le informazioni presenti nella catena.  La catena dei blocchi, definita blockchain, costudisce queste informazion

Fondi comuni d'investimento: come riconoscere i migliori?

I fondi comuni sono uno degli strumenti principali attraverso i quali i risparmiatori investono i propri soldi. Una volta scelta la classe d’attivo o il settore nel quale investire, ci si trova di fronte migliaia di fondi, ma come riconoscere i migliori? Fondi comuni di investimento: cosa sono I fondi comuni di investimento sono un organismo d'investimento collettivo attraverso il quale è possibile investire in azioni, obbligazioni, immobili ed altri attivi finanziari. I fondi comuni di investimento permettono, con un investimento minimo relativamente basso, di avere una esposizione diversificata ed una gestione professionale. Il valore del fondo è il Net Asset Value (NAV), che viene calcolato giornalmente utilizzando il prezzo di chiusura dei vari strumenti presenti i portafoglio.  Il valore complessivo del fondo cosi calcolato viene diviso per il numero di quote esistenti, calcolando il NAV per ogni singola quota. Ci sono due tipi d'investimento di fondi d'inves