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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

NPE ratio

L' NPE ratio è il rapporto tra le esposizioni NPE detenute dalla banca , date dalla somma tra crediti deteriorati e inadempienze probabili, ed il totale dei crediti erogati dall'istituto bancario.    L' NPE ratio   è uno degli indicatori utilizzati per valutare la qualità del portafoglio crediti della banca.  L' NPE ratio   può essere calcolato su base lorda o netta. L' NPE ratio lordo  utilizza al numeratore il valore nominale delle esposizioni NPE, ovvero al lordo delle rettifiche di valore. L' NPE ratio netto  è calcolato utilizzando al numeratore le esposizioni NPE al netto degli accantonamenti per le perdite di credito.   Ti potrebbe interessare anche: NPE (crediti)

Coverage (sofferenze)

Il coverage delle sofferenze è un indice di copertura dei crediti in sofferenza detenuti da una banca, ed è dato dal rapporto tra il valore totale degli accantonamenti per perdite di credito e le sofferenze lorde. Ti potrebbe interessare anche: Sofferenze lorde Sofferenze nette

Sofferenze lorde

Le  sofferenze lorde rappresentano   il valore nominale dei crediti in sofferenza, al lordo delle rettifiche di accantonamento per la perdita dovuta al peggioramento del  merito creditizio, detenuti da un banca. Ti potrebbe interessare anche: Sofferenze nette Coverage (sofferenze)

Sofferenze nette

Le sofferenze nette sono l'ammontare dei crediti in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore apportate dall'istituto finanziario per rifletterne il minor merito creditizio. Rapportando le s offerenze nette al totale dei finanziamenti erogati, si può avere un'idea della qualità del portafoglio crediti della banca. Ti potrebbe interessare anche: Sofferenze lorde Coverage (sofferenze)

NPE (crediti)

Nei crediti, il termine NPE (Non Performing Exposure)  è utilizzato per indicare l'insieme delle esposizioni creditizie deteriorate detenute in bilancio, e fuori bilancio, da un istituto finanziario. Vengono considerati NPE i crediti con ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni e per i quali l'istituto bancario ritiene che l'unico modo per recuperare il proprio credito è escutere la garanzia, e quelli la cui inadempienza risulta probabile. Ti potrebbe interessare anche: NPE ratio Crediti UTP

NPL secured e unsecured

Gli   NPL secured e unsecured  sono tipologie di crediti deteriorati che si differenziano per la presenza o meno di una garanzia a favore del creditore. Gli  NPL secured  sono crediti deteriorati che hanno una garanzia che il creditore può escutere. Gli NPL unsecured  sono invece crediti non performing che erano stati erogati solo in base al merito credito del debitore, e il cui recupero risulta essere più complesso. Ti potrebbe interessare anche: Crediti secured e unsecured

Crediti secured e unsecured

I crediti secured e unsecured sono tipologie di crediti che si differenziano per la presenza o meno di una garanzia a favore del creditore. I crediti secured prevedono la presenza di una garanzia, che il creditore può escutere qualora il debitore risulti insolvente.  A differenza dei crediti secured , i crediti unsecured non prevedono una garanzia a fronte dell'erogazione del prestito sul quale rivalersi nel caso di insolvenza, ma vengono erogati basandosi sul solo merito creditizio del debitore. Conseguentemente, a parità di condizioni, i crediti secured hanno un tasso di interesse inferiore rispetto ai crediti unsecured, esponendo ad un rischio interiore il creditore. Ti potrebbe interessare anche: NPL secured e unsecured

Crediti UTP

I crediti UTP (Unlikely To Pay) sono crediti per i quali l'istituto finanziario stima che il debitore risulti probabilmente inadempiente nel rimborsare il prestito secondo il piano di ammortamento stabilito. L'identificazione dei crediti UTP avviene al verificarsi di determinati eventi, come il deterioramento del merito creditizio del debitore, violazioni dei covenant del contratto di prestito o il deteriorasi della situazione macroeconomica, che aumentano la probabilità che il debitore risulti insolvente. Ti potrebbe interessare anche: NPE (crediti) Crediti in bonis

Loss given default (LGD)

La loss given default (LGD)  è la perdita nel caso di insolvenza del debitore, ed è espressa in termini percentuali rispetto all'ammontare originariamente prestato e agli interessi dovuti. La  loss given default varia a seconda della posizione del creditore nella struttura finanziaria dell'impresa, e alla presenza e qualità delle garanzie. A parità di condizioni, ci si può aspettare una loss given default  inferiore   per un debito senior rispetto ad una posizione subordinata, in conseguenza alla priorità nell'aggredire gli attivi del debitore in caso di insolvenza, e in presenza di un collaterale di qualità a garanzia del prestito, rispetto ad un prestito non garantito. Ti potrebbe interessare anche: Expected loss Exposure at default (EAD)

Credito ceduto in bonis

Il credito ceduto in bonis è un titolo di credito che l' originator , la banca che ha erogato il credito, identifica come in bonis, e che viene ceduto in un'operazione di cartolarizzazione ad una società veicolo a fronte di nuova liquidità, nell'ambito della gestione degli attivi di bilancio in linea con le esigenze operative. Ti potrebbe interessare anche: Crediti in bonis

Crediti in bonis

I crediti in bonis sono i crediti per i quali l'istituto finanziario stima che il debitore adempia ai propri obblighi contrattuali, rimborsando il debito secondo il piano di ammortamento concordato. Ti potrebbe interessare anche: Credito ceduto in bonis Crediti UTP

Stakeholder interni ed esterni

Gli  stakeholder interni ed esterni  sono i vari soggetti i cui interessi vengono influenzati direttamente o indirettamente dall'attività di un'azienda e che si differenziano per l'appartenenza o meno all'impresa. Gli  stakeholder interni ed esterni possono influenzare il risultato economico e la normale operatività  dell'azienda. Stakeholder interni Gli  stakeholder interni sono i soggetti che operano all'interno dell'azienda. Esempio di stakeholder interni sono color che sono legati all'azienda, sia dipendenti che dirigenti, e gli azionisti, ovvero coloro che forniscono il capitale di rischio necessario per l'attività d'impresa.  Stakeholder esterni Gli  stakeholder esterni  sono i soggetti che interagiscono con l'impresa dall'esterno, ed i cui interessi vengono influenzati, consapevolmente o meno, direttamente o indirettamente, dall'attività di impresa. Rientrano tra gli  stakeholder esterni i soggetti che operano  all

Stakeholder volontari e involontari

Gli  stakeholder volontari e involontari  sono i vari soggetti i cui interessi vengono toccati dall'attività dell'azienda e che si differenziano per la consapevolezza che questi hanno del loro coinvolgimento con l'attività aziendale. Stakeholder volontari Gli stakeholder volontari sono gli attori economici che consapevolmente interagiscono con l'azienda. Rientrano tra gli stakeholder volontari i dipendenti, gli azionisti e i soggetti della catena del valore che hanno una relazione diretta con l'impresa. Stakeholder involontari Gli stakeholder involontari sono i soggetti che, in consapevolmente, subiscono l'influenza, negativa o positiva, dall'attività d'impresa. Esempio di stakeholder involontari è la collettività dove giace un sito produttivo aziendale. Ti potrebbe interessare anche: Stakeholder primari e secondari Stakeholder interni ed esterni

Stakeholder primari e secondari

Gli stakeholder primari e secondari sono i vari portatori di interesse nei confronti di un'azienda che si differenziano per il livello di importanza del proprio contributo allo svolgimento dell'attività di impresa. Porre l'attenzione agli interessi degli  stakeholder primari e secondari risulta fondamentale per la sopravvivenza  lungo termine dell'azienda.  Stakeholder primari Gli stakeholder primari sono i principali attori della attività di impresa, come dipendenti, azionisti e i vari soggetti della catena del valore in cui l'azienda opera, e che quindi possono avere influenza diretta sul risultato economico dell'azienda. Gli  stakeholder primari sono i soggetti che hanno un rapporto diretto con l'azienda e che quindi sono fondamentali per lo svolgimento dell'attività aziendale e per la sopravvivenza nel lungo termine. Un eventuale danneggiamento degli interessi degli  stakeholder primari  potrebbe causare gravi conseguenze economiche per l

Scalata ostile

La scalata ostile è il tentativo di acquisizione di un'azienda il cui management non approva l'operazione. Nella maggior parte dei casi, la scalata ostile si sostanzia con il potenziale acquirente che presenta un'offerta pubblica di acquisto sull'intero capitale dell'azienda target, per acquisirne il controllo e nominarne il consiglio di amministrazione. Nella scalata ostile , l'acquirente può acquisire il controllo della società target rivolgendosi direttamente al consiglio di amministrazione per sottoporre la propria offerta di acquisizione, bypassando il management, oppure rivolgendosi direttamente agli azionisti, proponendo durante l'assemblea nuovi consiglieri di propria nomina che, se eletti, possano accettare l'offerta presentata, o in alternativa, presentando un'offerta in denaro, azioni o un misto dei due, a fronte della consegna dei titoli azionari. Allo stesso tempo, le aziende aziende possono prevedere una difesa dalla scalata ostile

Portafoglio crediti

Il portafoglio crediti è l'insieme delle esposizione creditizie che l'istituzione finanziaria assume durante lo svolgimento della propria attività. Il portafoglio crediti può essere segmentato per tipologia di credito, esposizione settoriale e probabilità di insolvenza del debitore. Ti potrebbe interessare anche: Esposizione creditizia Crediti in bonis

Expected loss

L' expected   loss  è la perdita attesa  al momento dell'erogazione del credito e riflessa nel tasso di interesse applicato. L' expected   loss  è in funzione della probabilità di default del debitore, correlata al merito creditizio, e alla loss given default, ovvero l'ammontare che il creditore non riesce a recuperare nel caso di default del debitore. A  parità di condizioni, maggiore l' expected loss  e maggiore il tasso di interesse applicato. Ti potrebbe interessare anche: Unexpected loss Exposure at default (EAD) Loss given default (LGD)

Unexpected loss

L' unexpected loss  è il livello di perdita superiore a quanto atteso al momento dell'erogazione del credito e non è riflessa nel tasso di interesse applicato al finanziamento. L' unexpected loss è espressa in termini di dispersione rispetto alla perdita attesa. L' unexpected loss può essere ridotta diversificando il portafoglio crediti con esposizioni creditizie che mostrano una bassa correlazione fra loro, riducendo il rischio complessivo del portafoglio crediti. Ti potrebbe interessare anche: Expected loss

Classe E5 (fondi)

La  classe E5  identifica la classe di fondi riservata ad investitori retail che, a fronte di un investimento iniziale minimo relativamente basso, prevedono una gestione annuale più alta rispetto alla classe riservata agli investitori qualificati o istituzionali. La  classe E5  è una classe a distribuzione dei proventi. Ti potrebbe interessare anche: Fondi a distribuzione dei proventi Classe E2 (fondi)

Classe E2 (fondi)

La classe E2 identifica la classe di fondi riservata ad investitori retail che, a fronte di un investimento iniziale minimo relativamente basso, prevedono una gestione annuale più alta rispetto alla classe riservata agli investitori qualificati o istituzionali. La classe E2 è una classe ad accumulazione dei proventi. Ti potrebbe interessare anche: Fondi ad accumulazione dei proventi Classe E5 (fondi)

VaR parametrico

Il VaR parametrico è un metodo di calcolo del Value at Risk (VaR) che assume che i rendimenti attesi del portafoglio seguano una distribuzione normale. Il vantaggio principale del VaR parametrico è la semplicità di calcolo. Lo svantaggio principale del VaR parametrico risiede nell'ipotesi della distribuzione normale dei rendimenti attesi, sottovalutando la probabilità di perdite rilevanti e non permettendo l'utilizzo in presenza di opzioni, che non seguono una distribuzione normale. Ti potrebbe interessare anche: VaR (finanza)

VaR incrementale

Il  VaR incrementale  è l'incremento nel VaR di portafoglio dovuto all'incremento della posizione di un  titolo già presente in portafoglio, ovvero la variazione dell'ammontare monetario che ci si aspetta di perdere con una data probabilità in un dato periodo temporale, aumentando il peso del titolo in portafoglio.   Ti potrebbe interessare anche: VaR (finanza) VaR marginale VaR relativo e assoluto VaR di portafoglio

Earnings at Risk - EaR (finanza)

In finanza, l' earnings at risk (EaR)  è stima della perdita, in termini di profitto contabile, che l'azienda si aspetta sia superata con un dato livello di probabilità in un determinato periodo di tempo. L' earnings  at risk   è influenzato da due variabili: il livello di probabilità scelto e il periodo di tempo nel quale si vuole calcolare l' EaR . A parità di condizioni, l' earnings at risk  aumenta al diminuire del livello di probabilità e all'aumentare del periodo temporale utilizzati per l'analisi. L' EaR  è utilizzato in ambito di risk management aziendale. Ti potrebbe interessare anche: Cash Flow at Risk - CFaR (finanza)

VaR marginale

Il VaR marginale è l'incremento nel VaR di portafoglio dovuto all'aggiunta di un nuovo titolo, ovvero la  variazione dell'ammontare monetario che ci si aspetta di perdere con una data probabilità in un dato periodo temporale, introducendo un nuovo titolo in portafoglio.   Ti potrebbe interessare anche: VaR incrementale VaR (finanza) VaR relativo e assoluto VaR di portafoglio

Cash Flow at Risk - CFaR (finanza)

In finanza, il cash flow at risk (CFaR)  è stima della perdita, in termini di flussi di cassa, che l'azienda si aspetta sia superata con un dato livello di probabilità in un determinato periodo di tempo. Il  cash flow at risk è influenzato da due variabili: il livello di probabilità scelto e il periodo di tempo nel quale si vuole calcolare il  CFaR . A parità di condizioni, il  cash flow at risk  aumenta al diminuire del livello di probabilità e all'aumentare del periodo temporale utilizzati per l'analisi. Il  CFaR è utilizzato in ambito di risk management aziendale. Ti potrebbe interessare anche: Earnings at Risk - EaR (finanza)

VaR relativo e assoluto

Il VaR relativo e assoluto sono misure del rischio di mercato e sono utilizzati per la stima del valore a rischio del proprio investimento, ovvero dell'ammontare che ci si aspetta di perdere con una data probabilità in un dato periodo temporale. Il VaR relativo è utilizzato per valutare il rischio del proprio investimento in un titolo o fondo rispetto al VaR del benchmark di mercato. Maggiore il VaR relativo e maggiore il rischio dell'investimento rispetto al benchmark. Il VaR assoluto è invece una misura del rischio assoluto del proprio investimento, senza che tale rischio venga paragonato a quello di un benchmark. Il  VaR assoluto è utilizzato per misurare il rischio dei fondi di investimento alternativi. Ti potrebbe interessare anche: VaR marginale VaR incrementale VaR (finanza) Benchmark (finanza)

Conditional VaR - CVaR (finanza)

In finanza, il conditional VaR (CVaR) è la perdita attesa in eccesso al VaR che si stima con un dato livello di probabilità e in un determinato periodo di tempo. Il  conditional VaR (CVaR) è quindi la stima monetaria della perdita qualora questa risulti superiore a quanto previsto dal VaR. Il  conditional VaR (CVaR)  è influenzato da due variabili: il livello di probabilità e il periodo di tempo scelto per l'analisi. A parità di condizioni, ad un livello di probabilità inferiore e ad un periodo temporale più lungo, il  conditional VaR (CVaR)  sarà maggiore. Ti potrebbe interessare anche: VaR (finanza)

Titoli ibridi

I titoli ibridi sono titoli finanziari che combinano le caratteristiche di titoli obbligazionari ed azionari.  I titoli ibridi   si collocano a metà tra il debito e l'equity nella struttura finanziaria dell'emittente e, per questo motivo, offrono un maggior rendimento rispetto ai tradizionali titoli obbligazionari e una maggiore protezione rispetto ai tradizionali investimenti azionari. L'emissione di titoli ibridi  permette all'emittente di diversificare le proprie fonti di finanziamento, mentre agli investitori permette di avere esposizione a strumenti finanziari con un diverso profilo rischio-rendimento rispetto alle tradizionali obbligazioni e azioni. A seconda della posizione nella struttura finanziaria, i titoli ibridi si configurano come titoli di debito o titoli azionari. Ti potrebbe interessare anche: Obbligazioni contingent convertible (CoCo) Obbligazioni contingent writedown Obbligazioni ibride (bond ibridi) Obbligazioni convertibili Obbli

Fonti di finanziamento ibride

Le fonti di finanziamento ibride  combinano elementi delle fonti di finanziamento interne ed esterne. Le fonti di finanziamento ibride si trovano a metà tra il debito e l'equity dell'azienda e si sostanziano nell'emissione di titoli ibridi, che combinano caratteristiche dei titoli obbligazionari e azionari. Le fonti di finanziamento ibride permettono all'azienda di ottimizzare il costo medio ponderato del capitale e gli investitori di ottenere un miglior rapporto rischio-rendimento dal proprio investimento. Ti potrebbe interessare anche: Fonti di finanziamento interne ed esterne

Fonti di finanziamento interne ed esterne

Le  fonti di finanziamento   interne ed esterne sono le modalità attraverso le quali aziende, istituti finanziari e altri enti, raccolgono le risorse finanziarie necessarie allo svolgimento della propria attività. Alla base della differenza tra le  fonti di finanziamento   interne ed esterne  vi è l'origine di tali risorse, ovvero se queste sono generate all'interno dell'azienda oppure sono ottenute da terzi. Fonti di finanziamento interne Le fonti di finanziamento interne sono le risorse generate dalla gestione caratteristica dell'impresa e dalla rapida monetizzazione degli attivi presenti in bilancio, permettendo all'azienda di reinvestire nella propria attività le risorse necessarie per finanziarne la crescita. Tra le principali fonti di finanziamento interne ci sono l'ottimizzazione del capitale circolante dell'azienda, riducendo, per quanto possibile,  i giorni medi d'incasso da clienti e il tempo medio di giacenza in magazzino e allungan

Maturity ladder

La maturity ladder è la distribuzione temporale dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita di un istituto finanziario. La  maturity ladder  è utilizzata per la stima del rischio di liquidità, ovvero l'eventualità che la banca non sia in grado di far fronte alle proprie passività a causa di una differenza temporale tra i flussi degli impieghi e delle fonti del bilancio. Ti potrebbe interessare anche: Stima del rischio di liquidità  

Stima del rischio di liquidità

La stima del rischio di liquidità è la stima del rischio che l'istituto bancario non riesca a far fronte alle proprie passività quando queste giungono a scadenza. La stima del rischio di liquidità si sostanzia nell'analisi dei flussi attesi in entrata e in uscita in diversi scenari. La  stima del rischio di liquidità  tiene conto delle voci fuori bilancio e della possibilità, qualora dovesse rendersi necessario, di liquidare le proprie liquidità immediate in eccesso e di ottenere credito garantito da titoli e altri attivi dalla banca centrale e altri istituti, per far fronte alle passività. Ti potrebbe interessare anche: Maturity ladder

RON (cartolarizzazione)

Nella cartolarizzazione, il RON è il soggetto delegato dai detentori dei titoli emessi a fronte dell'operazione per rappresentare i propri interessi, qualora dovessero insorgere controversie operative  di altro genere. Ti potrebbe interessare anche: Master servicer (cartolarizzazione) Sub-servicer (cartolarizzazione) Notes (cartolarizzazione)

Cash reserve (cartolarizzazione)

Nella cartolarizzazione, la cash reserve è un fondo disposto dall'emittente per assorbire eventuali perdite derivanti dal portafoglio di crediti a garanzia dei titoli emessi a fronte dell'operazione di cartolarizzazione. Ti potrebbe interessare anche: Credit enhancement (cartolarizzazione)

Currency swap

I  currency swap  sono contratti swap che prevedono lo scambio di un capitale iniziale e di una serie di pagamenti periodici legati ad un tasso di interesse in una valuta, con un capitale iniziale e una serie di pagamenti periodici legati ad un tasso di interesse in un'altra valuta. Alla scadenza, le parti si scambiano nuovamente l'ammontare iniziale. I  currency swap  possono prevedere pagamenti periodici legati ad un tasso fisso o variabile. I  currency swap  sono utilizzati per la gestione del rischio di cambio. Ti potrebbe interessare anche: Swaption Contratti Swap

Payer swaption

La payer swaption è una swaption che da il diritto di entrare in un contratto swap come controparte che paga il tasso fisso e riceve il tasso variabile. La payer swaption  permette di trarre profitto dal rialzo dei tassi di interesse. Ti potrebbe interessare anche: Receiver swaption Swaption

Receiver swaption

La  receiver swaption  è una swaption che da il diritto di entrare in un contratto swap come controparte che riceve il tasso fisso e paga il tasso variabile. La  receiver swaption  permette di trarre profitto dal ribasso dei tassi di interesse. Ti potrebbe interessare anche: Payer swaption Swaption

Strategia carry trade

La strategia   carry trade  è un strategia su valute che consiste nel prendere a prestito in una valuta con tassi bassi (low yielding currency) per investire in una valuta con tassi di interessi elevati (high yielding currency), contando che il differenziale dei tassi di interesse attragga investimenti e conseguentemente rafforzi la valuta. La strategia   carry trade  è quindi una strategia con leva, che in momenti di particolare stress finanziario può causare grosse perdite, sopratutto per il fatto che le low yielding currencies, come yen giapponese e franco svizzero, rientrano nei cosiddetti beni rifugio, mentre le high yieding currencies sono valute di mercati emergenti.  Ti potrebbe interessare anche: Carry positivo

Carry positivo

Il  carry positivo  si ha quando il rendimento dell'asset acquistato è superiore al costo del finanziamento utilizzato per l'acquisto, generando quindi un profitto. Ti potrebbe interessare anche: Strategia carry trade Carry (finanza)

Carry (finanza)

In finanza, il carry si riferisce alla strategia di prendere a prestito in una valuta con bassi tassi di interesse, per investire in una valuta con elevasti tassi di interesse. Ti potrebbe interessare anche: Strategia carry trade Carry positivo

CAGR (finanza)

In finanza, il CAGR (Compound Annual Growth Rate) è il tasso di crescita annuo composto. Il CAGR  è utilizzato per confrontare tassi di crescita calcolati su  diversi periodi temporali. Ti potrebbe interessare anche: CAGR negativo

Derivati otc su tassi di interesse

I  derivati otc su tassi di interesse  sono strumenti derivati scambiati in mercati non regolamentati dove il sottostante è un tasso di interesse. Nei  derivati otc su tassi di interesse  la controparte a ogni contratto è una banca di investimento, che permette di personalizzare le caratteristiche del contratto secondo le proprie  esigenze. I principali  derivati otc su tassi di interesse sono i forward rate agreement (FRA) e gli swap su tassi di interesse. Ti potrebbe interesare anche: Derivati OTC Derivati OTC standardizzati

Derivati su tassi di interesse

I derivati su tassi di interesse sono strumenti derivati dove il sottostante è rappresentato da un tasso di interesse. I  derivati su tassi di interesse   vengono utilizzati per coprire il rischio di tasso di interesse o per speculare sulla direzione futura dei tassi. In generale,  derivati su tassi di interesse   permettono di gestire il rischio di tasso di interesse in maniera efficiente.  Ti potrebbe interessare anche: Rischio di tasso di interesse Interest rate cap e interest rate floor Opzioni su tassi di interesse

Benchmark (finanza)

In finanza, il benchmark è l'indice di riferimento al quale viene comparata la performance di un fondo. Il benchmark può essere rappresentativo di un mercato ampio o specifico, a seconda della diversità settoriale e geografica delle componenti. Il benchmark deve essere coerente con i fattori di rischio ai quale è esposto il fondo.

Derivati su indici

I  derivati su indici  sono strumenti derivati dove il sottostante  è rappresentato da un indice finanziario. I   derivati su indici   sono utilizzati sia a fine speculativo, per speculare sulla direzione futura dell'indice sottostante, e sia a fine di copertura, per coprire il  rischio di mercato a cui è esposto il portafoglio. Ti potrebbe interessare anche: Derivati su azioni

Derivati su azioni

I derivati su azioni sono strumenti derivati dove il sottostante è rappresentato da azioni. I   derivati su azioni   sono utilizzati sia a fine speculativo, per speculare sulla direzione futura del prezzo del sottostante, e sia a fine di copertura, per coprire il rischio di una posizione azionaria detenuta in portafoglio. Ti potrebbe interessare anche: Derivati su indici Derivati su cambi Opzioni call e put

Derivati speculativi

I derivati speculativi sono derivati finanziari utilizzati per speculare sulla direzione futura del prezzo del sottostante, senza coprire il rischio di una posizione in portafoglio, ma al solo fine di trarre profitto dal movimento di prezzo. Ti potrebbe interessare anche: Derivati di copertura Derivati finanziari

Derivati di copertura

I derivati di copertura sono derivati finanziari utilizzati per coprire un rischio derivante da una  posizione in portafoglio o in bilancio. I derivati di copertura presuppongono quindi posizioni esistenti a cui essere ricondotti e sono utilizzati nell'attività di risk management. Ti potrebbe interessare anche: Derivati speculativi Derivati finanziari

Derivati su cambi

I derivati su cambi sono strumenti derivati dove il sottostante è rappresentato da un tasso di cambio. I derivati su cambi sono utilizzati sia da società che intendono coprire il rischio di cambio derivante dall'operare nei mercati esteri, sia da speculatori che vogliono speculare sulla direzione futura di un tasso di cambio. Ti potrebbe interessare anche: Futures su valute Opzioni su valute

Derivati su merci

I derivati su merci sono strumenti derivati che hanno come sottostante materie prime come prodotti agricoli, bestiame, metalli preziosi e industriali, e risorse energetiche. I derivati su merci sono utilizzati  da operatori che desiderano coprire il rischio derivante dalla fluttuazione del prezzo delle materie prime, speculatori il cui obiettivo è speculare sulla futura direzione del prezzo delle materie prime e operatori che compiono operazioni di arbitraggio . Ti potrebbe interessare anche: Futures su commodities: contango e backwardation Commodity swap

Derivati finanziari

I  derivati finanziari  sono strumenti finanziari che derivano il proprio valore da un altro attivo. I  derivati  finanziari  hanno la forma di contratti tra due parti, una che assume una posizione lunga e conseguentemente trae un profitto dal rialzo del prezzo del sottostante, e l'altra, che assume una posizione corta, e di conseguenza trae profitto dal calo del prezzo del sottostante.  I  derivati finanziari   possono obbligare le parti a scambiare il bene ad un prezzo ed ad una data predefinita oppure fornire ad ad una parte il diritto di esercitare entro una determinata data. di acquistare o vendere il sottostante ad un prezzo prefissato, dietro pagamento di un premio. La controparte, una volta che il compratore decide di esercitare il proprio diritto, è obbligato a eseguire il contratto. I  derivati finanziari  generano una posizione con leva, in quanto il capitale richiesto per aprire una posizione, in confronto al valore nozionale, è molto ridotto. I  derivati finanziari  

Contratti derivati

I contratti derivati sono strumenti finanziari che derivano il proprio valore da un altro attivo. nei  derivati hanno la forma di contratti tra due parti, il compratore, che assume una posizione lunga e conseguentemente trae un profitto dal rialzo del prezzo del sottostante, e il venditore, che assume una posizione corta, e di conseguenza trae profitto dal calo del prezzo del sottostante. I contratti derivati possono obbligare le parti a scambiare il bene ad un prezzo ed ad una data predefinita oppure fornire ad ad una parte il diritto di esercitare entro una determinata data. di acquistare o vendere il sottostante ad un prezzo prefissato, dietro pagamento di un premio. La controparte, una volta che il compratore decide di esercitare il proprio diritto, è obbligato a eseguire il contratto. I contratti derivati generano una posizione con leva, in quanto il capitale richiesto per aprire una posizione, in confronto al valore nozionale, è molto ridotto. I contratti derivati possono es

Bought deal

Il bought deal  è un tipo di collocamento nel quale l'intermediario sottoscrive l'intero ammontare dell'emissione ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo al quale ci si aspetta di collocare l'emissione sul mercato. Nel  bought deal, il   rischio finanziario   dell'emissione è trasferito all'intermediario,   a fronte del potenziale profitto derivante dalla differenza tra il prezzo di collocamento e sottoscrizione. Allo stesso tempo, il bought deal permette all'emittente di raccogliere nuove risorse finanziare ad un prezzo di sottoscrizione inferiore.  

Media mobile a 50 giorni

La  media mobile a 50 giorni  rappresenta la media dei prezzi di chiusura di uno strumento finanziario durante i precedenti 50 giorni. Ogni punto della curva rappresenta la media dei prezzi negli ultimi 50 giorni. Nell'analisi tecnica, la  media mobile a 50 giorni  è utilizzata per avere una visione del trend di breve periodo. Ti potrebbe interessare anche: Media mobile a 200 giorni Medie mobili (analisi tecnica) Golden cross (analisi tecnica) Death cross (analisi tecnica)

Media mobile a 200 giorni

La media mobile a 200 giorni rappresenta la media dei prezzi di chiusura di uno strumento finanziario durante i precedenti 200 giorni. Ogni punto della curva rappresenta la media dei prezzi negli ultimi 200 giorni. Nell'analisi tecnica, la  media mobile a 200 giorni  è utilizzata per avere una visione del trend di lungo periodo. Ti potrebbe interessare anche: Media mobile a 50 giorni Medie mobili (analisi tecnica) Golden cross (analisi tecnica) Death cross (analisi tecnica)

Switch (fondi)

Nei fondi, lo switch è l'operazione attraverso la quale è possibile trasferire il valore di mercato del proprio investimento dalla classe attuale ad un'altra, all'interno dello stesso comparto, o, alternativamente dal comparto attuale ad un diverso comparto dello stesso fondo multicomparto.  Ti potrebbe interessare anche: Fondi multicomparto SICAV multicomparto  

Switch (finanza)

In finanza, il termine switch è utilizzato per indicare la sostituzione, all'interno del proprio portafoglio, di una posizione su un titolo, fondo o ETF, con un'altra posizione. Lo switch può essere implementato in ambito di allocazione del portafoglio a breve e lungo termine. Ti potrebbe interessare anche: Switch (fondi)

Underlying (finanza)

In finanza, l' underlying  è l'attivo su cui il derivato si basa e da cui deriva il proprio valore. I derivati permettono di acquistare o vendere l' underlying  ad un prezzo predefinito ad una data futura. L' underlying  può avere natura finanziaria oppure può essere un bene reale.

Depositi strutturati

I depositi strutturati sono depositi vincolati il cui rendimento deriva dall'andamento di un indice finanziario o da una combinazione di molteplici indici, a seconda delle esigenze dell'investitore. I depositi strutturati possono prevedere uno svincolo anticipato a determinate condizioni specificate nel prospetto. Allo stesso tempo, i depositi strutturati possono essere callable, ovvero essere ritirati dall'istituto finanziario a condizioni predeterminate. I depositi strutturati espongono al rischio di credito dell'istituto finanziario che li offre. Ti potrebbe interessare anche: Deposito strutturato dual currency

Fondi fixed income

I fondi fixed income sono fondi obbligazionari che, a seconda del mandato di gestione, possono investire in uno o più segmenti del mercato obbligazionario. Ti potrebbe interessare anche: Depositi strutturati Fixed income (finanza)

Fondi dis

Il termine  fondi dis  è utilizzato per indicare le classi di azioni a distribuzione dei fondi, che prevedono che il reddito prodotto dai titoli in portafoglio venga distribuito agli azionisti del fondo. Ti potrebbe interessare anche: Fondi acc Fondi inc

Fondi inc

Il termine  fondi inc  è utilizzato per indicare le classi di azioni a distribuzione dei fondi, che prevedono che il reddito prodotto dai titoli in portafoglio venga distribuito agli azionisti del fondo. Ti potrebbe interessare anche: Fondi acc Fondi dis

Fondi acc

Il termine fondi acc è utilizzato per indicare le classi di azioni ad accumulazione dei fondi, che prevedono che il reddito prodotto dai titoli in portafoglio venga reinvestito nel fondo. Ti potrebbe interessare anche: Fondi inc Fondi dis

Fondi quantitativi

I  fondi quantitativi  sono fondi che utilizzano un approccio all'investimento sistematico e automatizzato, nel quale non vi è discrezionalità del gestore nel decidere quali titoli comprare o vendere, dove la scelta è delegata a dati quantitativi, eliminando l'emotività nella gestione.

Clausola window-shop

La clausola window-shop   consente alla società target di discutere offerte concorrenti a quella ricevuta, se provenienti da soggetti terzi non sollecitati alla presentazione. La   clausola window-shop   è utilizzata nelle operazioni di fusioni e acquisizioni (M&A). Ti potrebbe int pressare anche: Clausola go-shop Clausola no-shop Clausola right to match

Clausola go-shop

La  clausola go-shop  permette alla società target di sollecitare soggetti terzi a presentare offerte concorrenti a quella ricevuta.  La  clausola go-shop  è utilizzata nelle operazioni di fusioni e acquisizioni (M&A). Ti potrebbe int pressare anche: Clausola window-shop Clausola no-shop Clausola right to match

Clausola no-shop

La clausola no-shop  impedisce alla società target di sollecitare soggetti terzi a presentare offerte concorrenti a quella ricevuta.  La clausola no-shop è utilizzata nelle operazioni di fusioni e acquisizioni (M&A). Ti potrebbe int pressare anche: Clausola window-shop Clausola go-shop Clausola right to match

Sell the rally (finanza)

In finanza, l'espressione  sell the rally  è utilizzata per esprimere l'atteggiamento degli investitori di vendere i titoli dopo un breve, ma significativo, aumento dei prezzi, con l'idea che il rialzo sia temporaneo. Ti potrebbe interessare anche: Buy the dip (finanza)

Buy the dip (finanza)

In finanza, l'espressione buy the dip  è utilizzata per esprimere l'atteggiamento degli investitori di acquistare i titoli dopo un breve, ma significativo, ribasso dei prezzi, con l'idea che il calo sia temporaneo. Ti potrebbe interessare anche: Sell the rally (finanza)

Fondi classe EH

I  fondi classe EH  sono fondi per investitori retail che prevedono una commissione di ingresso a fronte di una commissione di gestione annuale più bassa rispetto alla classe per la quale non è prevista una commissione di ingresso e prevedono la copertura della valuta di base del fondo. Ti potrebbe interessare anche: Fondi classe E

Falsi breakout

I falsi breakout sono breakout in cui il trend emergente non dura nel tempo, e il precedente livello di resistenza non diviene un nuovo sopporto, nel caso di falsi breakout al rialzo, e il precedente livello di supporto non diventa il nuovo livello di resistenza , nel caso di falsi breakout  al ribasso. Ti potrebbe interessare anche: Strategia breakout Breakout (analisi tecnica) Supporti e resistenze

Strategia breakout

La strategia breakout consiste  nella compravendita di titoli che escono da un trend in essere, acquistando titoli il cui prezzo supera la resistenza in essere e vendendo titoli il cui prezzo scende sotto il livello di supporto. Ti potrebbe interesare anche: Breakout (analisi tecnica) Falsi breakout Strategia trend following

Strategia contro trend

La  strategia contro trend è una strategia di investimento  che consiste nel non seguire i trend in essere, acquistando titoli con trend in ribasso e vendendo titoli con trend in rialzo. La  strategia  contro trend  si basa sul fatto  che i titoli invertano il trend recente. Ti potrebbe interessare anche: Strategia trend following

Strategia trend following

La strategia trend following è una strategia di investimento  che consiste nel seguire i trend in essere, acquistando titoli con trend in rialzo e vendendo titoli con trend in ribasso. La  strategia  trend following   si basa sul fatto  che i titoli continuino il trend recente. Ti potrebbe interessare anche: Strategia contro trend Strategia breakout

Total risk (azioni)

Nelle azioni, il total risk è la volatilità di un titolo azionario data dalla somma del rischio sistematico e non sistematico, ed è espresso in termini di deviazione standard. Ti potrebbe interessare anche: Active risk Rischio sistematico e idiosincratico

Perdita attesa (rischio di credito)

Nel rischio di credito, la perdita attesa è la perdita che si  prevede al momento della concessione del finanziamento e scontata nello spread di credito applicato. La perdita attesa è in funzione della  probabilità di insolvenza , correlata al merito creditizio del debitore, e al tasso di recupero stimato , ovvero l'ammontare che il creditore pensa di recuperare nel caso di insolvenza del debitore.  Ti potrebbe interessare anche: Perdita inattesa (rischio di credito)

Perdita inattesa (rischio di credito)

Nel rischio di credito, la perdita inattesa è la perdita che si discosta dalla perdita attesa, ovvero a quanto anticipato al momento della concessione del finanziamento e scontato nello spread di credito applicato. All'interno di un portafoglio di crediti, la perdita inattesa può essere ridotta attraverso la diversificazione del rischio di credito, aggiungendo al portafoglio prestiti le cui perdite inattese presentano una bassa correlazione con quelli già presenti. Ti potrebbe interessare anche: Perdita attesa (rischio di credito)

Tasso di insolvenza marginale

Il tasso di insolvenza marginale è la probabilità che l'emittente che non è risultato insolvente dall'inizio del periodo di osservazione, risulti insolvente nel periodo temporale rimanente. Il  tasso di insolvenza marginale  è quindi calcolato sugli emittenti che non sono risultati insolventi dall'inizio del periodo di analisi.

Probabilità di insolvenza

La probabilità di insolvenza è la probabilità che il debitore risulti insolvente. La  probabilità di insolvenza è correlata al merito creditizio del debitore: migliore il merito creditizio e minore la probabilità di insolvenza . Ti potrebbe interessare anche: Tasso di recupero

Tasso di recupero stimato

Il tasso di recupero stimato è la stima dell'ammontare che l'obbligazionista, o finanziatore, prevede di recuperare in caso di insolvenza del debitore. Il tasso di recupero stimato è in funzione della posizione debitoria nella struttura finanziaria dell'azienda debitrice e della presenza di garanzie.  Ti potrebbe interessare anche: Tasso di recupero

Tasso di recupero

Il tasso di recupero è l'ammontare che l'obbligazionista, o il finanziatore, riesce a recuperare  nell'evento che il debitore risulti insolvente. Il tasso di recupero è espresso in percentuale sul valore nominale del debito e varia in relazione alla presenza e qualità delle garanzie prestate a favore del creditore. Ti potrebbe interessare anche: Tasso di recupero stimato Probabilità di insolvenza

Contratto a termine (finanza)

In finanza, un contratto a termine  è un contratto con le quali le parti si accordano per lo scambio di un attivo sottostante, bene reale o finanziario, ad una data futura e ad un prezzo prefissato. Le caratteristiche di un contratto a termine possono essere standardizzate oppure su misura per soddisfare le esigenze delle parti. Ti potrebbe interessare anche: Contratti futures Contratti forward

Arbitraggio (finanza)

In finanza, l' arbitraggio  è la possibilità di guadagnare un profitto privo di rischio sfruttando le inefficienze del mercato. L' arbitraggio  si può attuare comprando e vendendo contemporaneamente due attivi identici ma che sono scambiati a prezzi differenti su diversi mercati o prendendo contemporaneamente una posizione lunga e corta su diversi strumenti finanziari che danno esposizione al medesimo attivo ma che possono risultare sopravvalutati o sottovalutati. Ti potrebbe interessare anche: Arbitraggisti Arbitraggio regolamentare Arbitraggio spaziale

Rischio di esposizione

Il rischio di esposizione è il rischio di contrarre una perdita finanziaria in conseguenza all'esposizione creditizia assunta dall'investitore, azienda o istituto finanziario. Ti potrebbe interessare anche: Esposizione creditizia Exposure at default (EAD) Attuale ammontare dell'esposizione

Esposizione creditizia

L' esposizione creditizia è l'esposizione al rischio di credito della controparte di un contratto, ovvero il rischio che questa non adempia al pagamento di nei tempi e modi contrattualmente stabiliti. Ti potrebbe interessare anche: Esposizione bancaria Esposizioni creditizie deteriorate Attuale ammontare dell'esposizione Rischio di controparte Rischio di esposizione

Esposizione (finanza)

In finanza, il termine esposizione è utilizzato per indicare l'esposizione ad un determinato rischio, generata dalla posizione lunga o corta assunta dall'investitore, azienda o istituto finanziario. Ti potrebbe interessare anche: Esposizione netta Esposizione creditizia

Esposizione netta

L' esposizione netta è l'esposizione netta del portafoglio alle fluttuazione del mercato, tenendo conto delle posizioni lunghe e corte.  L'esposizione netta di portafoglio è data dal rapporto tra la differenza tra il valore delle posizioni lunghe e il valore delle pozioni corte, ed il valore complessivo del portafoglio. Ti potrebbe interessare anche: Posizione netta lunga Posizione netta corta

Advisor finanziario

L' advisor finanziario è l'istituzione finanziaria a cui l'azienda cliente si rivolge per ricevere consulenza e supporto in operazioni di finanza straordinaria, come la raccolta di nuove risorse finanziarie sui mercati dei capitali con l'emissione di titoli obbligazionari e azionari, ed operazioni di fusioni e acquisizioni. Al termine dell'operazione, il nome dell' advisor finanziario è indicato nel comunicato stampa diffuso dall'azienda.  Ti potrebbe interessare anche: Success fee Retainer fee

Back-up servicer (cartolarizzazione)

Nella cartolarizzazione, il back-up servicer è il soggetto delegato al subentro nel ruolo di servicer qualora quest'ultimo non sia in grado di continuare la propria attività, o al verificarsi di determinati eventi, garantendo al continuità della gestione del portafoglio di crediti e mutui a garanzia dei titoli emessi fronte dell'operazione di cartolarizzazione. Ti potrebbe interessare anche: Master servicer (cartolarizzazione) Sub-servicer (cartolarizzazione) Special servicer (cartolarizzazione) Servicer (cartolarizzazione)

Success fee

La success fee  è una commissione percentuale pagata dalla società cliente al proprio advisor finanziario al completamento della consulenza fornita in operazioni finanziarie ordinarie e straordinarie. La  success fee  è corrisposta in relazione al valore totale dell'operazione. Ti potrebbe interessare anche: Retainer fee Advisor finanziario

Retainer fee

La retainer fee è una commissione forfettaria pagata dalla società cliente al proprio advisor finanziario per la consulenza fornita in operazioni finanziarie ordinarie e straordinarie. La  retainer fee è corrisposta per coprire i costi iniziali di analisi e studio dell'operazione. Ti potrebbe interessare anche: Success fee Advisor finanziario

Special servicer (cartolarizzazione)

Nella cartolarizzazione, lo special servicer è il soggetto preposto all'attività di riscossione dei crediti deteriorati (NPL) che rientrano nel pool di crediti a garanzia dei titoli emessi a fronte dell'operazione di cartolarizzazione. Ti potrebbe interessare anche: Master servicer (cartolarizzazione) Sub-servicer (cartolarizzazione) Back-up servicer (cartolarizzazione) Servicer (cartolarizzazione)