Lo split azionario è un'operazione attraverso la quale la società aumenta il numero di azioni in circolazione, senza modificarne il valore economico, in quanto l'operazione è neutra dal punto di vista della creazione di valore per gli azionisti. Ad esempio, se la società ha 5 milioni di azioni in circolazione, un prezzo di €50 ad azione, ed un dividendo di €1,50 per azione pari ad un 3,00%, e una capitalizzazione di mercato pari a €250 milioni, e decide di frazionarle con 2 azioni per ogni azione posseduta. A questo punto avremmo 10 milioni di azioni in circolazione, ad un prezzo di €25 ad azione, per una capitalizzazione di mercato pari a €250 milioni ed un dividendo di €0,75 ad azione, per un rendimento del 3,00%, come prima dello split azionario. Lo split azionario può essere fatto quando il prezzo delle azioni è al di fuori degli investitori comuni, con l'obiettivo di allargare la base di investitori potenziali.
Nella terminologia bancaria, il termine AFI rappresenta le attività fruttifere di interessi, ovvero quelle attività bancarie che fruttano un tasso di interesse alla banca, come ad esempio i finanziamenti concessi, i titoli di credito detenuti in bilancio ed altre poste dell'attivo fruttifere di interessi. Ti potrebbe interessare anche: MINT (banca) MINTM (banca)
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