Lo Sharpe ratio è un indicatore di rendimento ponderato per il rischio e misura il rendimento del portafoglio in eccesso al tasso di rendimento di un investimento privo di rischio, dato solitamente da obbligazioni governative di altissima qualità come quelle americane o tedesche.
Lo Sharpe ratio fornisce quindi un'idea del trade-off tra il rendimento ottenuto ed il rischio di portafoglio, dove per rischio di portafoglio si intende la volatilità. Maggiore la volatilità del portafoglio, maggiore sarà il rischio.
Sharpe ratio = (Rp - Rf)
dev.standard (Rp)
Il rischio quindi è dato dalla deviazione standard dei rendimenti, ovvero di quanto si discostano in media i rendimenti dal rendimento medio. Ad esempio un'azione avrà una volatilità maggiore rispetto ad una obbligazione, e quindi il rischio di un portafoglio azionario sarà maggiore rispetto ad un portafoglio obbligazionario.
Lo Sharpe ratio è molto utilizzato nella scelta dei fondi. A parità di condizioni, l'investitore sceglierà il fondo che presenta lo Sharpe ratio maggiore, questo perché ogni unità di volatilità è maggiormente remunerata. In altre parole, a parità di volatilità di portafoglio si ha un rendimento maggiore.
Se lo Sharpe ratio è maggiore di 1, significa che si è retribuiti per il rischio assunto con l'investimento, dato che il rendimento remunera in maniera più che adeguata il rischio assunto. Al contrario se lo Sharpe ratio è minore di 1, significa che il rendimento non ripaga a sufficienza il rischio assunto.
Per i fondi che investono i strumenti che presentano una volatilità minore, è più probabile che si riesca a generare un'indice di Sharpe superiore ad 1 rispetto a fondi che investono in titoli maggiormente volatili, come ad esempio le azioni.
Sebbene sia auspicabile che un fondo abbia uno Sharpe ratio superiore ad 1, bisogna comunque sottolineare che lo Sharpe ratio è solo uno degli elementi utilizzati nella scelta del fondo, e deve essere accompagnato da altre riflessioni, sia di tipo quantitativo che qualitativo.
Allo Sharpe ratio non mancano i difetti. I principali limiti riguardano la volatilità, che è considerata come rischio totale e non distingue tra volatilità negativa e volatilità positiva. Ad esempio per lo Sharpe ratio, un investimento che produce volatilità positiva (volatilità che produce rendimenti positivi) ha lo stesso valore di un investimento che ha volatilità negativa (volatilità che produce rendimenti negativi).
Un secondo aspetto riguarda la tempistica di misurazione. In un breve periodo la volatilità risulterà maggiore e quindi lo Sharpe ratio sarà minore. Al contrario, se si misura il rischio d'investimento su un periodo più lungo, ad esempio 5 anni, la volatilità diminuirà, e di conseguenza lo Sharpe ratio sarà maggiore.
Un terzo aspetto riguarda la composizione del portafoglio. Qualora il fondo detenga in portafoglio strumenti illiquidi, la deviazione standard risulterà inferiore rispetto a quella di portafogli con investimenti più liquidi. Questo perché la frequenza delle transazioni in strumenti illiquidi è minore e quindi la deviazione standard che ne deriva risulta essere inferiore, anche se in realtà non lo è.
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