Google, Facebook, Apple e Amazon sono diventate parte integrante della nostra vita, ed insieme raggiungono i $2700 miliardi di capitalizzazione. Solo Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania hanno un PIL di maggior valore. Tra le quattro società sopra citate, Amazon è quella che polarizza di più, o la ami o la odi. Nei 20 anni di vita da società quotata non ha ancora riportato un utile consistente da convalidare una valutazione di mercato che oggi si aggira intorno ai $550 miliardi.
Vendite prima, profitti dopo
Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, nella lettera agli azionisti del 1997, anno in cui Amazon si è quotata in borsa, spiega il modello di business della società di Seattle: solidificare la leadership nei settori i cui opera per creare valore nel lungo periodo. La posizione di leadership viene misurata in crescita di vendite e clienti, con quest'ultimi che sono il focus maniacale di Amazon. Nell'equazone di Amazon non c'è spazio per generare profitti per gli azionisti.
Sempre nella lettera agli azionisti del 1997, Bezos afferma che non solo avrebbe preferito massimizzare i flussi di cassa rispetto ai profitti contabili, ma che avrebbe dato priorità alla crescita delle vendite per sfruttare al massimo il proprio modello di business. Questa visione focalizzata sulle vendite e l'abilità di realizzare quanto "raccontato" hanno spostato l'attenzione degli investitori sulla metrica che Bezos ritiene più importante per Amazon, la crescita.
Comprare la visione di Bezos
Chi compra le azioni di Amazon sta comprando la capacità di Bezos di continuare a cementare la propria leadership nell'e-commerce e di allargarsi in altri business e dominare anche quelli, con l'aspettativa che prima poi Amazon sia in grado di generare profitti da distribuire ai propri azionisti. Ma con Amazon questo distribuzione è continuamente rimandata, rinvestendo ogni dollaro generato in vendite in business più o meno adiacenti per far entrare sempre più persone nell'ecosistema.
Fino a quando gli investitori saranno disposti ad aspettare che Amazon generi profitti da ridistribuire, non c'è nulla che possa fermare lo schiacciasassi di Seattle.
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